CENTRO LASER DERMATOLOGICO DOTT. LASPINA

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Zona_Y_collo_e_decollete
20
03.2018

Zona Y: tra volto e décolleté

Il collo può tradire l’età di una donna (e di un uomo) più di quanto non possa fare il viso.

 

Fino a 10 anni fa digitando su un motore di ricerca le parole chiave “ringiovanimento del collo”, la maggior parte delle soluzioni sarebbe stata “lifting chirurgico”.

A tutt’oggi invece la stessa procedura porta a risultati completamente diversi: le possibilità per ringiovanire e migliorare il collo sono numerose.

Il collo è la regione anatomica che posteriormente va dalla base del cranio fino alla settima vertebra, mentre anteriormente, la sede che dal punto di vista estetico ci interessa maggiormente, si parla in molti articoli di zona Y che va dal mento al décolleté.

Le imperfezioni di questa sede corporea sono legati all’invecchiamento e al conseguente cedimento e lassità della pelle e dei muscoli del collo stesso e all’accumulo adiposo che viene colloquialmente definito doppio mento.

 

Il “Tech Neck”

L’età della comparsa di questi inestetismi secondo alcuni recenti studi sembrerebbe essersi abbassata di quasi dieci anni e le accuse di questo peggioramento sembrerebbero ricadere quasi esclusivamente sull’uso quotidiano ed eccessivo dei technology devices, tant’è che si parla di “tech neck”.

Sulla base di queste ricerche sembrerebbe addirittura che il movimento che viene effettuato innumerevoli volte al giorno per fissare lo schermo di tablet e smartphone sia quanto di più lontano da una postura corretta per il nostro collo…

 

Il collo, un’area spesso trascurata

L’anatomia del collo è caratterizzata infatti da muscoli di sostegno meno robusti di quelli del volto. In questa regione la cute è poi più sottile e povera di ghiandole sebacee.

Inoltre potremmo aggiungere che il collo è una sede corporea piuttosto trascurata.

Da giovani ci si preoccupa quasi esclusivamente del viso e solo dopo i primi cedimenti cutanei, con l’utilizzo di creme anti aging e protezioni solari, ci si ricorda del collo.

I trattamenti disponibili nel passato erano quasi esclusivamente trattamenti chirurgici, piuttosto invasivi e con un lungo periodo di down time (vale a dire un lungo periodo di convalescenza dopo il trattamento chirurgico).

Le ricerche più recenti si sono indirizzate verso trattamenti poco invasivi che assicurino ottimi risultati con ridotti o assenti tempi di recupero. Ecco perché sempre più persone si avvalgono di queste metodiche e perché sempre più si ricercano simili strategie.

La tendenza è affiancare in sinergia tecniche già note e di comprovata efficacia a trattamenti più recenti e innovativi con l’obiettivo di ottenere risultati gradevoli e naturali.

 

Quali i trattamenti per ringiovanire la pelle del collo?

Radiofrequenza

Una metodica conosciuta che dà buoni risultati sul collo e sul contorno dell’ovale è la radiofrequenza. La continua evoluzione di questa tecnica ha infatti portato ad apparecchiature estremamente sofisticate, multipolari e in grado di monitorare le temperature efficaci per ottenere ottimi risultati con un trattamento piacevole.  La radiofrequenza agisce sulla lassità cutanea tramite il calore che come effetto immediato provoca la contrazione del reticolo di fibre collagene presenti nella cute determinando un effetto lifting. Dopo alcuni trattamenti si ha invece un effetto a lungo termine dovuto ad un’aumentata produzione di nuovo collagene da parte dei fibroblasti stimolati dal calore.

Per ottenere dei risultati duraturi sono necessarie dalle quattro alle sei sedute effettuate nell’arco di tre mesi.

 

Biorivitalizzazione

Solitamente questi trattamenti si alternano a sedute di biorivitalizzazione secondo protocolli personalizzati in base alle caratteristiche e alle esigenze di ogni persona.

La biorivitalizzazione consiste in piccole iniezioni di sostanze con proprietà idratanti e stimolanti, contenenti acido ialuronico e amminoacidi precursori del collagene, dell’elastina e dei glicosaminoglicani, effettuate nel derma al fine di migliorare la qualità della pelle.

In media si programmano tre sedute all’anno per avere risultati soddisfacenti e durevoli.

 

Nefertiti lifting

Il “Nefertiti lifting”, un rimodellamento non chirurgico del collo, si ottiene invece con microiniezioni di Botulino effettuate in punti specifici della muscolatura. I risultati si vedono a distanza di una settimana e consistono in un aspetto più tonico e compatto, con bande muscolari meno in evidenza e un profilo mandibolare più definito della zona Y. Il trattamento va ripetuto ogni sei/otto mesi.

 

Carbossiterapia

La carbossiterapia, è una tecnica efficace e non invasiva che consiste nell’insufflazione di CO2, una sostanza naturale, a livello del derma che stimola l’ossigenazione dei tessuti. Se applicata al collo assicura una pelle più tonica, compatta e luminosa.

Sei/otto sedute di quindici minuti assicurano un risultato visibile e duraturo.

 

Laser frazionato

Il laser frazionato non ablativo, mediante la fototermolisi frazionale, migliora significativamente il tono della pelle con una minima o assente interferenza con le attività quotidiane. Infatti il calore prodotto stimola e rigenera il collage e l’elastina senza danneggiare l’epidermide.

Si effettuano solitamente una o due sedute durante l’inverno, l’esposizione solare è infatti una controindicazione assoluta al trattamento.

 

I trattamenti di ultima generazione

A queste metodiche, costantemente in evoluzione e di comprovata efficacia, si affiancano trattamenti e tecniche più recenti ed innovative.

 

Radiofrequenza frazionata

La radiofrequenza frazionata abbina all’azione di termostimolazione, che si ha nella RF tradizionale, il resurfacing cutaneo. Infatti produce tramite delle onde elettromagnetiche dei microfori a livello cutaneo, non visibili ad occhio nudo, dai quali si ha una rigenerazione cutanea. Il trattamento è piacevole: infatti il calore che si produce con l’applicazione della sonda a contatto con la cute può essere modulato. Si effettuano cicli di tre quattro sedute durante la stagione invernale.

 

Trattamento con PRP – Platelet-Rich Plasma

La tecnica del PRP (plasma ricco di piastrine) è una recente tecnica di medicina rigenerativa basata sulle proprietà stimolanti dei fattori di crescita presenti nel nostro sangue. Viene infatti centrifugato il sangue autologo (ovvero prelevato dal paziente stesso) e una volta ottenuto un concentrato di piastrine viene iniettato nel derma dove stimola i fibroblasti a produrre collagene, a distanza di circa due mesi la cute appare rigenerata e più compatta. Solitamente si effettua una seduta all’anno.

 

Fili di trazione

Una ulteriore possibilità per il lifting non chirurgico del collo è l’utilizzo di fili di trazione; la seduta è ambulatoriale con modesti tempi di down time.

Microbotox

Tra le novità ricordiamo la tecnica del “microbotox”, un nuovo impiego della tossina botulinica che viene applicato al terzo inferiore del volto e al collo per ridefinire l’angolo mandibolare, migliorare la qualità della pelle e ridurre le rughe orizzontali e verticali. La tossina botulinica viene impiegata a diluizioni maggiori rispetto all’utilizzo tradizionale e iniettata in superficie con tecnica a micropomfi. I risultati si vedono una settimana dopo e durano all’incirca sei mesi.

 

Endolifting

Endolifting è una tecnica innovativa e recentissima, non chirurgica, per il rimodellamento, comparabile ad un mini lifting, del collo. Senza alcuna incisione e senza dolore viene introdotta una sottile sonda laser nel tessuto sottocutaneo della sede da trattare. L’energia sprigionata dal laser provoca una contrazione dei setti fibrosi della cute con un effetto del tutto simile ad un lifting che andrà a consolidarsi nell’arco di tre-quattro mesi. A fine seduta possono essere riprese le attività sociali quotidiane in quanto nelle aree trattata sarà presente solamente un lieve rossore che in qualche ora scomparirà.

 

E qualora l’inestetismo che affligge fosse il “doppio mento”?

Anche in questo caso ci sono numerose novità!

La Microliposuzione è un intervento ambulatoriale che viene effettuato in anestesia locale. Attraverso una piccolissima incisione sotto il mento si inserisce una microcannula per aspirare il grasso ricreando così un profilo delineato, gradevole ed elegante del mento e del collo. Il risultato è permanente.

Ma qualora voleste eliminare questo antipatico inestetismo ma non foste pronti a un trattamento chirurgico? Ecco la novità assoluta: un nuovo farmaco a base di acido desossicolico. Il farmaco viene iniettato nel grasso sottocutaneo sotto il mento dove agisce provocando la distruzione delle cellule adipose con un effetto duraturo nel tempo. Le sessioni necessarie per correggere l’inestetismo vanno da tre a sei anche se i primi effetti si vedono già dopo due sedute. È un trattamento ambulatoriale con pochi o addirittura nessun effetto collaterale.

 

Una così ampia gamma di possibilità, tutte valide e comprovate, può in effetti generare imbarazzo sul come scegliere.
Il consiglio è di affidarvi al parere esperto del vostro Dermatologo di fiducia per scegliere il percorso terapeutico più adatto e personalizzato per la vostra “zona Y”!
Uno Specialista saprà infatti consigliarvi le soluzioni più adatte al vostro inestetismo considerando il vostro tipo di pelle, il fototipo, lo stile di vita e i risultati da ottenere!

 

A cura di:

Dott. Sebastian Laspina

Specialista in Dermatologia e Venereologia

 

Dott.ssa Silvia Codogno

Specialista in Dermatologia e Venereologia

acne, brufoli, cura della pelle
25
04.2017

Pelle perfetta senza imperfezioni

Il collo può tradire l’età di una donna (e di un uomo) più di quanto non possa fare il viso.

 

Fino a 10 anni fa digitando su un motore di ricerca le parole chiave “ringiovanimento del collo”, la maggior parte delle soluzioni sarebbe stata “lifting chirurgico”.

A tutt’oggi invece la stessa procedura porta a risultati completamente diversi: le possibilità per ringiovanire e migliorare il collo sono numerose.

Il collo è la regione anatomica che posteriormente va dalla base del cranio fino alla settima vertebra, mentre anteriormente, la sede che dal punto di vista estetico ci interessa maggiormente, si parla in molti articoli di zona Y che va dal mento al décolleté.

Le imperfezioni di questa sede corporea sono legati all’invecchiamento e al conseguente cedimento e lassità della pelle e dei muscoli del collo stesso e all’accumulo adiposo che viene colloquialmente definito doppio mento.

 

Il “Tech Neck”

L’età della comparsa di questi inestetismi secondo alcuni recenti studi sembrerebbe essersi abbassata di quasi dieci anni e le accuse di questo peggioramento sembrerebbero ricadere quasi esclusivamente sull’uso quotidiano ed eccessivo dei technology devices, tant’è che si parla di “tech neck”.

Sulla base di queste ricerche sembrerebbe addirittura che il movimento che viene effettuato innumerevoli volte al giorno per fissare lo schermo di tablet e smartphone sia quanto di più lontano da una postura corretta per il nostro collo…

 

Il collo, un’area spesso trascurata

L’anatomia del collo è caratterizzata infatti da muscoli di sostegno meno robusti di quelli del volto. In questa regione la cute è poi più sottile e povera di ghiandole sebacee.

Inoltre potremmo aggiungere che il collo è una sede corporea piuttosto trascurata.

Da giovani ci si preoccupa quasi esclusivamente del viso e solo dopo i primi cedimenti cutanei, con l’utilizzo di creme anti aging e protezioni solari, ci si ricorda del collo.

I trattamenti disponibili nel passato erano quasi esclusivamente trattamenti chirurgici, piuttosto invasivi e con un lungo periodo di down time (vale a dire un lungo periodo di convalescenza dopo il trattamento chirurgico).

Le ricerche più recenti si sono indirizzate verso trattamenti poco invasivi che assicurino ottimi risultati con ridotti o assenti tempi di recupero. Ecco perché sempre più persone si avvalgono di queste metodiche e perché sempre più si ricercano simili strategie.

La tendenza è affiancare in sinergia tecniche già note e di comprovata efficacia a trattamenti più recenti e innovativi con l’obiettivo di ottenere risultati gradevoli e naturali.

 

Quali i trattamenti per ringiovanire la pelle del collo?

Radiofrequenza

Una metodica conosciuta che dà buoni risultati sul collo e sul contorno dell’ovale è la radiofrequenza. La continua evoluzione di questa tecnica ha infatti portato ad apparecchiature estremamente sofisticate, multipolari e in grado di monitorare le temperature efficaci per ottenere ottimi risultati con un trattamento piacevole.  La radiofrequenza agisce sulla lassità cutanea tramite il calore che come effetto immediato provoca la contrazione del reticolo di fibre collagene presenti nella cute determinando un effetto lifting. Dopo alcuni trattamenti si ha invece un effetto a lungo termine dovuto ad un’aumentata produzione di nuovo collagene da parte dei fibroblasti stimolati dal calore.

Per ottenere dei risultati duraturi sono necessarie dalle quattro alle sei sedute effettuate nell’arco di tre mesi.

 

Biorivitalizzazione

Solitamente questi trattamenti si alternano a sedute di biorivitalizzazione secondo protocolli personalizzati in base alle caratteristiche e alle esigenze di ogni persona.

La biorivitalizzazione consiste in piccole iniezioni di sostanze con proprietà idratanti e stimolanti, contenenti acido ialuronico e amminoacidi precursori del collagene, dell’elastina e dei glicosaminoglicani, effettuate nel derma al fine di migliorare la qualità della pelle.

In media si programmano tre sedute all’anno per avere risultati soddisfacenti e durevoli.

 

Nefertiti lifting

Il “Nefertiti lifting”, un rimodellamento non chirurgico del collo, si ottiene invece con microiniezioni di Botulino effettuate in punti specifici della muscolatura. I risultati si vedono a distanza di una settimana e consistono in un aspetto più tonico e compatto, con bande muscolari meno in evidenza e un profilo mandibolare più definito della zona Y. Il trattamento va ripetuto ogni sei/otto mesi.

 

Carbossiterapia

La carbossiterapia, è una tecnica efficace e non invasiva che consiste nell’insufflazione di CO2, una sostanza naturale, a livello del derma che stimola l’ossigenazione dei tessuti. Se applicata al collo assicura una pelle più tonica, compatta e luminosa.

Sei/otto sedute di quindici minuti assicurano un risultato visibile e duraturo.

 

Laser frazionato

Il laser frazionato non ablativo, mediante la fototermolisi frazionale, migliora significativamente il tono della pelle con una minima o assente interferenza con le attività quotidiane. Infatti il calore prodotto stimola e rigenera il collage e l’elastina senza danneggiare l’epidermide.

Si effettuano solitamente una o due sedute durante l’inverno, l’esposizione solare è infatti una controindicazione assoluta al trattamento.

 

I trattamenti di ultima generazione

A queste metodiche, costantemente in evoluzione e di comprovata efficacia, si affiancano trattamenti e tecniche più recenti ed innovative.

 

Radiofrequenza frazionata

La radiofrequenza frazionata abbina all’azione di termostimolazione, che si ha nella RF tradizionale, il resurfacing cutaneo. Infatti produce tramite delle onde elettromagnetiche dei microfori a livello cutaneo, non visibili ad occhio nudo, dai quali si ha una rigenerazione cutanea. Il trattamento è piacevole: infatti il calore che si produce con l’applicazione della sonda a contatto con la cute può essere modulato. Si effettuano cicli di tre quattro sedute durante la stagione invernale.

 

Trattamento con PRP – Platelet-Rich Plasma

La tecnica del PRP (plasma ricco di piastrine) è una recente tecnica di medicina rigenerativa basata sulle proprietà stimolanti dei fattori di crescita presenti nel nostro sangue. Viene infatti centrifugato il sangue autologo (ovvero prelevato dal paziente stesso) e una volta ottenuto un concentrato di piastrine viene iniettato nel derma dove stimola i fibroblasti a produrre collagene, a distanza di circa due mesi la cute appare rigenerata e più compatta. Solitamente si effettua una seduta all’anno.

 

Fili di trazione

Una ulteriore possibilità per il lifting non chirurgico del collo è l’utilizzo di fili di trazione; la seduta è ambulatoriale con modesti tempi di down time.

Microbotox

Tra le novità ricordiamo la tecnica del “microbotox”, un nuovo impiego della tossina botulinica che viene applicato al terzo inferiore del volto e al collo per ridefinire l’angolo mandibolare, migliorare la qualità della pelle e ridurre le rughe orizzontali e verticali. La tossina botulinica viene impiegata a diluizioni maggiori rispetto all’utilizzo tradizionale e iniettata in superficie con tecnica a micropomfi. I risultati si vedono una settimana dopo e durano all’incirca sei mesi.

 

Endolifting

Endolifting è una tecnica innovativa e recentissima, non chirurgica, per il rimodellamento, comparabile ad un mini lifting, del collo. Senza alcuna incisione e senza dolore viene introdotta una sottile sonda laser nel tessuto sottocutaneo della sede da trattare. L’energia sprigionata dal laser provoca una contrazione dei setti fibrosi della cute con un effetto del tutto simile ad un lifting che andrà a consolidarsi nell’arco di tre-quattro mesi. A fine seduta possono essere riprese le attività sociali quotidiane in quanto nelle aree trattata sarà presente solamente un lieve rossore che in qualche ora scomparirà.

 

E qualora l’inestetismo che affligge fosse il “doppio mento”?

Anche in questo caso ci sono numerose novità!

La Microliposuzione è un intervento ambulatoriale che viene effettuato in anestesia locale. Attraverso una piccolissima incisione sotto il mento si inserisce una microcannula per aspirare il grasso ricreando così un profilo delineato, gradevole ed elegante del mento e del collo. Il risultato è permanente.

Ma qualora voleste eliminare questo antipatico inestetismo ma non foste pronti a un trattamento chirurgico? Ecco la novità assoluta: un nuovo farmaco a base di acido desossicolico. Il farmaco viene iniettato nel grasso sottocutaneo sotto il mento dove agisce provocando la distruzione delle cellule adipose con un effetto duraturo nel tempo. Le sessioni necessarie per correggere l’inestetismo vanno da tre a sei anche se i primi effetti si vedono già dopo due sedute. È un trattamento ambulatoriale con pochi o addirittura nessun effetto collaterale.

 

Una così ampia gamma di possibilità, tutte valide e comprovate, può in effetti generare imbarazzo sul come scegliere.
Il consiglio è di affidarvi al parere esperto del vostro Dermatologo di fiducia per scegliere il percorso terapeutico più adatto e personalizzato per la vostra “zona Y”!
Uno Specialista saprà infatti consigliarvi le soluzioni più adatte al vostro inestetismo considerando il vostro tipo di pelle, il fototipo, lo stile di vita e i risultati da ottenere!

 

A cura di:

Dott. Sebastian Laspina

Specialista in Dermatologia e Venereologia

 

Dott.ssa Silvia Codogno

Specialista in Dermatologia e Venereologia

Rosacea Couperose
18
11.2016

Rosacea, come riconoscerla e curarla

Il collo può tradire l’età di una donna (e di un uomo) più di quanto non possa fare il viso.

 

Fino a 10 anni fa digitando su un motore di ricerca le parole chiave “ringiovanimento del collo”, la maggior parte delle soluzioni sarebbe stata “lifting chirurgico”.

A tutt’oggi invece la stessa procedura porta a risultati completamente diversi: le possibilità per ringiovanire e migliorare il collo sono numerose.

Il collo è la regione anatomica che posteriormente va dalla base del cranio fino alla settima vertebra, mentre anteriormente, la sede che dal punto di vista estetico ci interessa maggiormente, si parla in molti articoli di zona Y che va dal mento al décolleté.

Le imperfezioni di questa sede corporea sono legati all’invecchiamento e al conseguente cedimento e lassità della pelle e dei muscoli del collo stesso e all’accumulo adiposo che viene colloquialmente definito doppio mento.

 

Il “Tech Neck”

L’età della comparsa di questi inestetismi secondo alcuni recenti studi sembrerebbe essersi abbassata di quasi dieci anni e le accuse di questo peggioramento sembrerebbero ricadere quasi esclusivamente sull’uso quotidiano ed eccessivo dei technology devices, tant’è che si parla di “tech neck”.

Sulla base di queste ricerche sembrerebbe addirittura che il movimento che viene effettuato innumerevoli volte al giorno per fissare lo schermo di tablet e smartphone sia quanto di più lontano da una postura corretta per il nostro collo…

 

Il collo, un’area spesso trascurata

L’anatomia del collo è caratterizzata infatti da muscoli di sostegno meno robusti di quelli del volto. In questa regione la cute è poi più sottile e povera di ghiandole sebacee.

Inoltre potremmo aggiungere che il collo è una sede corporea piuttosto trascurata.

Da giovani ci si preoccupa quasi esclusivamente del viso e solo dopo i primi cedimenti cutanei, con l’utilizzo di creme anti aging e protezioni solari, ci si ricorda del collo.

I trattamenti disponibili nel passato erano quasi esclusivamente trattamenti chirurgici, piuttosto invasivi e con un lungo periodo di down time (vale a dire un lungo periodo di convalescenza dopo il trattamento chirurgico).

Le ricerche più recenti si sono indirizzate verso trattamenti poco invasivi che assicurino ottimi risultati con ridotti o assenti tempi di recupero. Ecco perché sempre più persone si avvalgono di queste metodiche e perché sempre più si ricercano simili strategie.

La tendenza è affiancare in sinergia tecniche già note e di comprovata efficacia a trattamenti più recenti e innovativi con l’obiettivo di ottenere risultati gradevoli e naturali.

 

Quali i trattamenti per ringiovanire la pelle del collo?

Radiofrequenza

Una metodica conosciuta che dà buoni risultati sul collo e sul contorno dell’ovale è la radiofrequenza. La continua evoluzione di questa tecnica ha infatti portato ad apparecchiature estremamente sofisticate, multipolari e in grado di monitorare le temperature efficaci per ottenere ottimi risultati con un trattamento piacevole.  La radiofrequenza agisce sulla lassità cutanea tramite il calore che come effetto immediato provoca la contrazione del reticolo di fibre collagene presenti nella cute determinando un effetto lifting. Dopo alcuni trattamenti si ha invece un effetto a lungo termine dovuto ad un’aumentata produzione di nuovo collagene da parte dei fibroblasti stimolati dal calore.

Per ottenere dei risultati duraturi sono necessarie dalle quattro alle sei sedute effettuate nell’arco di tre mesi.

 

Biorivitalizzazione

Solitamente questi trattamenti si alternano a sedute di biorivitalizzazione secondo protocolli personalizzati in base alle caratteristiche e alle esigenze di ogni persona.

La biorivitalizzazione consiste in piccole iniezioni di sostanze con proprietà idratanti e stimolanti, contenenti acido ialuronico e amminoacidi precursori del collagene, dell’elastina e dei glicosaminoglicani, effettuate nel derma al fine di migliorare la qualità della pelle.

In media si programmano tre sedute all’anno per avere risultati soddisfacenti e durevoli.

 

Nefertiti lifting

Il “Nefertiti lifting”, un rimodellamento non chirurgico del collo, si ottiene invece con microiniezioni di Botulino effettuate in punti specifici della muscolatura. I risultati si vedono a distanza di una settimana e consistono in un aspetto più tonico e compatto, con bande muscolari meno in evidenza e un profilo mandibolare più definito della zona Y. Il trattamento va ripetuto ogni sei/otto mesi.

 

Carbossiterapia

La carbossiterapia, è una tecnica efficace e non invasiva che consiste nell’insufflazione di CO2, una sostanza naturale, a livello del derma che stimola l’ossigenazione dei tessuti. Se applicata al collo assicura una pelle più tonica, compatta e luminosa.

Sei/otto sedute di quindici minuti assicurano un risultato visibile e duraturo.

 

Laser frazionato

Il laser frazionato non ablativo, mediante la fototermolisi frazionale, migliora significativamente il tono della pelle con una minima o assente interferenza con le attività quotidiane. Infatti il calore prodotto stimola e rigenera il collage e l’elastina senza danneggiare l’epidermide.

Si effettuano solitamente una o due sedute durante l’inverno, l’esposizione solare è infatti una controindicazione assoluta al trattamento.

 

I trattamenti di ultima generazione

A queste metodiche, costantemente in evoluzione e di comprovata efficacia, si affiancano trattamenti e tecniche più recenti ed innovative.

 

Radiofrequenza frazionata

La radiofrequenza frazionata abbina all’azione di termostimolazione, che si ha nella RF tradizionale, il resurfacing cutaneo. Infatti produce tramite delle onde elettromagnetiche dei microfori a livello cutaneo, non visibili ad occhio nudo, dai quali si ha una rigenerazione cutanea. Il trattamento è piacevole: infatti il calore che si produce con l’applicazione della sonda a contatto con la cute può essere modulato. Si effettuano cicli di tre quattro sedute durante la stagione invernale.

 

Trattamento con PRP – Platelet-Rich Plasma

La tecnica del PRP (plasma ricco di piastrine) è una recente tecnica di medicina rigenerativa basata sulle proprietà stimolanti dei fattori di crescita presenti nel nostro sangue. Viene infatti centrifugato il sangue autologo (ovvero prelevato dal paziente stesso) e una volta ottenuto un concentrato di piastrine viene iniettato nel derma dove stimola i fibroblasti a produrre collagene, a distanza di circa due mesi la cute appare rigenerata e più compatta. Solitamente si effettua una seduta all’anno.

 

Fili di trazione

Una ulteriore possibilità per il lifting non chirurgico del collo è l’utilizzo di fili di trazione; la seduta è ambulatoriale con modesti tempi di down time.

Microbotox

Tra le novità ricordiamo la tecnica del “microbotox”, un nuovo impiego della tossina botulinica che viene applicato al terzo inferiore del volto e al collo per ridefinire l’angolo mandibolare, migliorare la qualità della pelle e ridurre le rughe orizzontali e verticali. La tossina botulinica viene impiegata a diluizioni maggiori rispetto all’utilizzo tradizionale e iniettata in superficie con tecnica a micropomfi. I risultati si vedono una settimana dopo e durano all’incirca sei mesi.

 

Endolifting

Endolifting è una tecnica innovativa e recentissima, non chirurgica, per il rimodellamento, comparabile ad un mini lifting, del collo. Senza alcuna incisione e senza dolore viene introdotta una sottile sonda laser nel tessuto sottocutaneo della sede da trattare. L’energia sprigionata dal laser provoca una contrazione dei setti fibrosi della cute con un effetto del tutto simile ad un lifting che andrà a consolidarsi nell’arco di tre-quattro mesi. A fine seduta possono essere riprese le attività sociali quotidiane in quanto nelle aree trattata sarà presente solamente un lieve rossore che in qualche ora scomparirà.

 

E qualora l’inestetismo che affligge fosse il “doppio mento”?

Anche in questo caso ci sono numerose novità!

La Microliposuzione è un intervento ambulatoriale che viene effettuato in anestesia locale. Attraverso una piccolissima incisione sotto il mento si inserisce una microcannula per aspirare il grasso ricreando così un profilo delineato, gradevole ed elegante del mento e del collo. Il risultato è permanente.

Ma qualora voleste eliminare questo antipatico inestetismo ma non foste pronti a un trattamento chirurgico? Ecco la novità assoluta: un nuovo farmaco a base di acido desossicolico. Il farmaco viene iniettato nel grasso sottocutaneo sotto il mento dove agisce provocando la distruzione delle cellule adipose con un effetto duraturo nel tempo. Le sessioni necessarie per correggere l’inestetismo vanno da tre a sei anche se i primi effetti si vedono già dopo due sedute. È un trattamento ambulatoriale con pochi o addirittura nessun effetto collaterale.

 

Una così ampia gamma di possibilità, tutte valide e comprovate, può in effetti generare imbarazzo sul come scegliere.
Il consiglio è di affidarvi al parere esperto del vostro Dermatologo di fiducia per scegliere il percorso terapeutico più adatto e personalizzato per la vostra “zona Y”!
Uno Specialista saprà infatti consigliarvi le soluzioni più adatte al vostro inestetismo considerando il vostro tipo di pelle, il fototipo, lo stile di vita e i risultati da ottenere!

 

A cura di:

Dott. Sebastian Laspina

Specialista in Dermatologia e Venereologia

 

Dott.ssa Silvia Codogno

Specialista in Dermatologia e Venereologia

06
10.2015

Tatoo non mi piaci più!

Il collo può tradire l’età di una donna (e di un uomo) più di quanto non possa fare il viso.

 

Fino a 10 anni fa digitando su un motore di ricerca le parole chiave “ringiovanimento del collo”, la maggior parte delle soluzioni sarebbe stata “lifting chirurgico”.

A tutt’oggi invece la stessa procedura porta a risultati completamente diversi: le possibilità per ringiovanire e migliorare il collo sono numerose.

Il collo è la regione anatomica che posteriormente va dalla base del cranio fino alla settima vertebra, mentre anteriormente, la sede che dal punto di vista estetico ci interessa maggiormente, si parla in molti articoli di zona Y che va dal mento al décolleté.

Le imperfezioni di questa sede corporea sono legati all’invecchiamento e al conseguente cedimento e lassità della pelle e dei muscoli del collo stesso e all’accumulo adiposo che viene colloquialmente definito doppio mento.

 

Il “Tech Neck”

L’età della comparsa di questi inestetismi secondo alcuni recenti studi sembrerebbe essersi abbassata di quasi dieci anni e le accuse di questo peggioramento sembrerebbero ricadere quasi esclusivamente sull’uso quotidiano ed eccessivo dei technology devices, tant’è che si parla di “tech neck”.

Sulla base di queste ricerche sembrerebbe addirittura che il movimento che viene effettuato innumerevoli volte al giorno per fissare lo schermo di tablet e smartphone sia quanto di più lontano da una postura corretta per il nostro collo…

 

Il collo, un’area spesso trascurata

L’anatomia del collo è caratterizzata infatti da muscoli di sostegno meno robusti di quelli del volto. In questa regione la cute è poi più sottile e povera di ghiandole sebacee.

Inoltre potremmo aggiungere che il collo è una sede corporea piuttosto trascurata.

Da giovani ci si preoccupa quasi esclusivamente del viso e solo dopo i primi cedimenti cutanei, con l’utilizzo di creme anti aging e protezioni solari, ci si ricorda del collo.

I trattamenti disponibili nel passato erano quasi esclusivamente trattamenti chirurgici, piuttosto invasivi e con un lungo periodo di down time (vale a dire un lungo periodo di convalescenza dopo il trattamento chirurgico).

Le ricerche più recenti si sono indirizzate verso trattamenti poco invasivi che assicurino ottimi risultati con ridotti o assenti tempi di recupero. Ecco perché sempre più persone si avvalgono di queste metodiche e perché sempre più si ricercano simili strategie.

La tendenza è affiancare in sinergia tecniche già note e di comprovata efficacia a trattamenti più recenti e innovativi con l’obiettivo di ottenere risultati gradevoli e naturali.

 

Quali i trattamenti per ringiovanire la pelle del collo?

Radiofrequenza

Una metodica conosciuta che dà buoni risultati sul collo e sul contorno dell’ovale è la radiofrequenza. La continua evoluzione di questa tecnica ha infatti portato ad apparecchiature estremamente sofisticate, multipolari e in grado di monitorare le temperature efficaci per ottenere ottimi risultati con un trattamento piacevole.  La radiofrequenza agisce sulla lassità cutanea tramite il calore che come effetto immediato provoca la contrazione del reticolo di fibre collagene presenti nella cute determinando un effetto lifting. Dopo alcuni trattamenti si ha invece un effetto a lungo termine dovuto ad un’aumentata produzione di nuovo collagene da parte dei fibroblasti stimolati dal calore.

Per ottenere dei risultati duraturi sono necessarie dalle quattro alle sei sedute effettuate nell’arco di tre mesi.

 

Biorivitalizzazione

Solitamente questi trattamenti si alternano a sedute di biorivitalizzazione secondo protocolli personalizzati in base alle caratteristiche e alle esigenze di ogni persona.

La biorivitalizzazione consiste in piccole iniezioni di sostanze con proprietà idratanti e stimolanti, contenenti acido ialuronico e amminoacidi precursori del collagene, dell’elastina e dei glicosaminoglicani, effettuate nel derma al fine di migliorare la qualità della pelle.

In media si programmano tre sedute all’anno per avere risultati soddisfacenti e durevoli.

 

Nefertiti lifting

Il “Nefertiti lifting”, un rimodellamento non chirurgico del collo, si ottiene invece con microiniezioni di Botulino effettuate in punti specifici della muscolatura. I risultati si vedono a distanza di una settimana e consistono in un aspetto più tonico e compatto, con bande muscolari meno in evidenza e un profilo mandibolare più definito della zona Y. Il trattamento va ripetuto ogni sei/otto mesi.

 

Carbossiterapia

La carbossiterapia, è una tecnica efficace e non invasiva che consiste nell’insufflazione di CO2, una sostanza naturale, a livello del derma che stimola l’ossigenazione dei tessuti. Se applicata al collo assicura una pelle più tonica, compatta e luminosa.

Sei/otto sedute di quindici minuti assicurano un risultato visibile e duraturo.

 

Laser frazionato

Il laser frazionato non ablativo, mediante la fototermolisi frazionale, migliora significativamente il tono della pelle con una minima o assente interferenza con le attività quotidiane. Infatti il calore prodotto stimola e rigenera il collage e l’elastina senza danneggiare l’epidermide.

Si effettuano solitamente una o due sedute durante l’inverno, l’esposizione solare è infatti una controindicazione assoluta al trattamento.

 

I trattamenti di ultima generazione

A queste metodiche, costantemente in evoluzione e di comprovata efficacia, si affiancano trattamenti e tecniche più recenti ed innovative.

 

Radiofrequenza frazionata

La radiofrequenza frazionata abbina all’azione di termostimolazione, che si ha nella RF tradizionale, il resurfacing cutaneo. Infatti produce tramite delle onde elettromagnetiche dei microfori a livello cutaneo, non visibili ad occhio nudo, dai quali si ha una rigenerazione cutanea. Il trattamento è piacevole: infatti il calore che si produce con l’applicazione della sonda a contatto con la cute può essere modulato. Si effettuano cicli di tre quattro sedute durante la stagione invernale.

 

Trattamento con PRP – Platelet-Rich Plasma

La tecnica del PRP (plasma ricco di piastrine) è una recente tecnica di medicina rigenerativa basata sulle proprietà stimolanti dei fattori di crescita presenti nel nostro sangue. Viene infatti centrifugato il sangue autologo (ovvero prelevato dal paziente stesso) e una volta ottenuto un concentrato di piastrine viene iniettato nel derma dove stimola i fibroblasti a produrre collagene, a distanza di circa due mesi la cute appare rigenerata e più compatta. Solitamente si effettua una seduta all’anno.

 

Fili di trazione

Una ulteriore possibilità per il lifting non chirurgico del collo è l’utilizzo di fili di trazione; la seduta è ambulatoriale con modesti tempi di down time.

Microbotox

Tra le novità ricordiamo la tecnica del “microbotox”, un nuovo impiego della tossina botulinica che viene applicato al terzo inferiore del volto e al collo per ridefinire l’angolo mandibolare, migliorare la qualità della pelle e ridurre le rughe orizzontali e verticali. La tossina botulinica viene impiegata a diluizioni maggiori rispetto all’utilizzo tradizionale e iniettata in superficie con tecnica a micropomfi. I risultati si vedono una settimana dopo e durano all’incirca sei mesi.

 

Endolifting

Endolifting è una tecnica innovativa e recentissima, non chirurgica, per il rimodellamento, comparabile ad un mini lifting, del collo. Senza alcuna incisione e senza dolore viene introdotta una sottile sonda laser nel tessuto sottocutaneo della sede da trattare. L’energia sprigionata dal laser provoca una contrazione dei setti fibrosi della cute con un effetto del tutto simile ad un lifting che andrà a consolidarsi nell’arco di tre-quattro mesi. A fine seduta possono essere riprese le attività sociali quotidiane in quanto nelle aree trattata sarà presente solamente un lieve rossore che in qualche ora scomparirà.

 

E qualora l’inestetismo che affligge fosse il “doppio mento”?

Anche in questo caso ci sono numerose novità!

La Microliposuzione è un intervento ambulatoriale che viene effettuato in anestesia locale. Attraverso una piccolissima incisione sotto il mento si inserisce una microcannula per aspirare il grasso ricreando così un profilo delineato, gradevole ed elegante del mento e del collo. Il risultato è permanente.

Ma qualora voleste eliminare questo antipatico inestetismo ma non foste pronti a un trattamento chirurgico? Ecco la novità assoluta: un nuovo farmaco a base di acido desossicolico. Il farmaco viene iniettato nel grasso sottocutaneo sotto il mento dove agisce provocando la distruzione delle cellule adipose con un effetto duraturo nel tempo. Le sessioni necessarie per correggere l’inestetismo vanno da tre a sei anche se i primi effetti si vedono già dopo due sedute. È un trattamento ambulatoriale con pochi o addirittura nessun effetto collaterale.

 

Una così ampia gamma di possibilità, tutte valide e comprovate, può in effetti generare imbarazzo sul come scegliere.
Il consiglio è di affidarvi al parere esperto del vostro Dermatologo di fiducia per scegliere il percorso terapeutico più adatto e personalizzato per la vostra “zona Y”!
Uno Specialista saprà infatti consigliarvi le soluzioni più adatte al vostro inestetismo considerando il vostro tipo di pelle, il fototipo, lo stile di vita e i risultati da ottenere!

 

A cura di:

Dott. Sebastian Laspina

Specialista in Dermatologia e Venereologia

 

Dott.ssa Silvia Codogno

Specialista in Dermatologia e Venereologia

14
07.2015

Le ipermelanosi del volto: ovvero quelle antiestetiche macchie scure

Il collo può tradire l’età di una donna (e di un uomo) più di quanto non possa fare il viso.

 

Fino a 10 anni fa digitando su un motore di ricerca le parole chiave “ringiovanimento del collo”, la maggior parte delle soluzioni sarebbe stata “lifting chirurgico”.

A tutt’oggi invece la stessa procedura porta a risultati completamente diversi: le possibilità per ringiovanire e migliorare il collo sono numerose.

Il collo è la regione anatomica che posteriormente va dalla base del cranio fino alla settima vertebra, mentre anteriormente, la sede che dal punto di vista estetico ci interessa maggiormente, si parla in molti articoli di zona Y che va dal mento al décolleté.

Le imperfezioni di questa sede corporea sono legati all’invecchiamento e al conseguente cedimento e lassità della pelle e dei muscoli del collo stesso e all’accumulo adiposo che viene colloquialmente definito doppio mento.

 

Il “Tech Neck”

L’età della comparsa di questi inestetismi secondo alcuni recenti studi sembrerebbe essersi abbassata di quasi dieci anni e le accuse di questo peggioramento sembrerebbero ricadere quasi esclusivamente sull’uso quotidiano ed eccessivo dei technology devices, tant’è che si parla di “tech neck”.

Sulla base di queste ricerche sembrerebbe addirittura che il movimento che viene effettuato innumerevoli volte al giorno per fissare lo schermo di tablet e smartphone sia quanto di più lontano da una postura corretta per il nostro collo…

 

Il collo, un’area spesso trascurata

L’anatomia del collo è caratterizzata infatti da muscoli di sostegno meno robusti di quelli del volto. In questa regione la cute è poi più sottile e povera di ghiandole sebacee.

Inoltre potremmo aggiungere che il collo è una sede corporea piuttosto trascurata.

Da giovani ci si preoccupa quasi esclusivamente del viso e solo dopo i primi cedimenti cutanei, con l’utilizzo di creme anti aging e protezioni solari, ci si ricorda del collo.

I trattamenti disponibili nel passato erano quasi esclusivamente trattamenti chirurgici, piuttosto invasivi e con un lungo periodo di down time (vale a dire un lungo periodo di convalescenza dopo il trattamento chirurgico).

Le ricerche più recenti si sono indirizzate verso trattamenti poco invasivi che assicurino ottimi risultati con ridotti o assenti tempi di recupero. Ecco perché sempre più persone si avvalgono di queste metodiche e perché sempre più si ricercano simili strategie.

La tendenza è affiancare in sinergia tecniche già note e di comprovata efficacia a trattamenti più recenti e innovativi con l’obiettivo di ottenere risultati gradevoli e naturali.

 

Quali i trattamenti per ringiovanire la pelle del collo?

Radiofrequenza

Una metodica conosciuta che dà buoni risultati sul collo e sul contorno dell’ovale è la radiofrequenza. La continua evoluzione di questa tecnica ha infatti portato ad apparecchiature estremamente sofisticate, multipolari e in grado di monitorare le temperature efficaci per ottenere ottimi risultati con un trattamento piacevole.  La radiofrequenza agisce sulla lassità cutanea tramite il calore che come effetto immediato provoca la contrazione del reticolo di fibre collagene presenti nella cute determinando un effetto lifting. Dopo alcuni trattamenti si ha invece un effetto a lungo termine dovuto ad un’aumentata produzione di nuovo collagene da parte dei fibroblasti stimolati dal calore.

Per ottenere dei risultati duraturi sono necessarie dalle quattro alle sei sedute effettuate nell’arco di tre mesi.

 

Biorivitalizzazione

Solitamente questi trattamenti si alternano a sedute di biorivitalizzazione secondo protocolli personalizzati in base alle caratteristiche e alle esigenze di ogni persona.

La biorivitalizzazione consiste in piccole iniezioni di sostanze con proprietà idratanti e stimolanti, contenenti acido ialuronico e amminoacidi precursori del collagene, dell’elastina e dei glicosaminoglicani, effettuate nel derma al fine di migliorare la qualità della pelle.

In media si programmano tre sedute all’anno per avere risultati soddisfacenti e durevoli.

 

Nefertiti lifting

Il “Nefertiti lifting”, un rimodellamento non chirurgico del collo, si ottiene invece con microiniezioni di Botulino effettuate in punti specifici della muscolatura. I risultati si vedono a distanza di una settimana e consistono in un aspetto più tonico e compatto, con bande muscolari meno in evidenza e un profilo mandibolare più definito della zona Y. Il trattamento va ripetuto ogni sei/otto mesi.

 

Carbossiterapia

La carbossiterapia, è una tecnica efficace e non invasiva che consiste nell’insufflazione di CO2, una sostanza naturale, a livello del derma che stimola l’ossigenazione dei tessuti. Se applicata al collo assicura una pelle più tonica, compatta e luminosa.

Sei/otto sedute di quindici minuti assicurano un risultato visibile e duraturo.

 

Laser frazionato

Il laser frazionato non ablativo, mediante la fototermolisi frazionale, migliora significativamente il tono della pelle con una minima o assente interferenza con le attività quotidiane. Infatti il calore prodotto stimola e rigenera il collage e l’elastina senza danneggiare l’epidermide.

Si effettuano solitamente una o due sedute durante l’inverno, l’esposizione solare è infatti una controindicazione assoluta al trattamento.

 

I trattamenti di ultima generazione

A queste metodiche, costantemente in evoluzione e di comprovata efficacia, si affiancano trattamenti e tecniche più recenti ed innovative.

 

Radiofrequenza frazionata

La radiofrequenza frazionata abbina all’azione di termostimolazione, che si ha nella RF tradizionale, il resurfacing cutaneo. Infatti produce tramite delle onde elettromagnetiche dei microfori a livello cutaneo, non visibili ad occhio nudo, dai quali si ha una rigenerazione cutanea. Il trattamento è piacevole: infatti il calore che si produce con l’applicazione della sonda a contatto con la cute può essere modulato. Si effettuano cicli di tre quattro sedute durante la stagione invernale.

 

Trattamento con PRP – Platelet-Rich Plasma

La tecnica del PRP (plasma ricco di piastrine) è una recente tecnica di medicina rigenerativa basata sulle proprietà stimolanti dei fattori di crescita presenti nel nostro sangue. Viene infatti centrifugato il sangue autologo (ovvero prelevato dal paziente stesso) e una volta ottenuto un concentrato di piastrine viene iniettato nel derma dove stimola i fibroblasti a produrre collagene, a distanza di circa due mesi la cute appare rigenerata e più compatta. Solitamente si effettua una seduta all’anno.

 

Fili di trazione

Una ulteriore possibilità per il lifting non chirurgico del collo è l’utilizzo di fili di trazione; la seduta è ambulatoriale con modesti tempi di down time.

Microbotox

Tra le novità ricordiamo la tecnica del “microbotox”, un nuovo impiego della tossina botulinica che viene applicato al terzo inferiore del volto e al collo per ridefinire l’angolo mandibolare, migliorare la qualità della pelle e ridurre le rughe orizzontali e verticali. La tossina botulinica viene impiegata a diluizioni maggiori rispetto all’utilizzo tradizionale e iniettata in superficie con tecnica a micropomfi. I risultati si vedono una settimana dopo e durano all’incirca sei mesi.

 

Endolifting

Endolifting è una tecnica innovativa e recentissima, non chirurgica, per il rimodellamento, comparabile ad un mini lifting, del collo. Senza alcuna incisione e senza dolore viene introdotta una sottile sonda laser nel tessuto sottocutaneo della sede da trattare. L’energia sprigionata dal laser provoca una contrazione dei setti fibrosi della cute con un effetto del tutto simile ad un lifting che andrà a consolidarsi nell’arco di tre-quattro mesi. A fine seduta possono essere riprese le attività sociali quotidiane in quanto nelle aree trattata sarà presente solamente un lieve rossore che in qualche ora scomparirà.

 

E qualora l’inestetismo che affligge fosse il “doppio mento”?

Anche in questo caso ci sono numerose novità!

La Microliposuzione è un intervento ambulatoriale che viene effettuato in anestesia locale. Attraverso una piccolissima incisione sotto il mento si inserisce una microcannula per aspirare il grasso ricreando così un profilo delineato, gradevole ed elegante del mento e del collo. Il risultato è permanente.

Ma qualora voleste eliminare questo antipatico inestetismo ma non foste pronti a un trattamento chirurgico? Ecco la novità assoluta: un nuovo farmaco a base di acido desossicolico. Il farmaco viene iniettato nel grasso sottocutaneo sotto il mento dove agisce provocando la distruzione delle cellule adipose con un effetto duraturo nel tempo. Le sessioni necessarie per correggere l’inestetismo vanno da tre a sei anche se i primi effetti si vedono già dopo due sedute. È un trattamento ambulatoriale con pochi o addirittura nessun effetto collaterale.

 

Una così ampia gamma di possibilità, tutte valide e comprovate, può in effetti generare imbarazzo sul come scegliere.
Il consiglio è di affidarvi al parere esperto del vostro Dermatologo di fiducia per scegliere il percorso terapeutico più adatto e personalizzato per la vostra “zona Y”!
Uno Specialista saprà infatti consigliarvi le soluzioni più adatte al vostro inestetismo considerando il vostro tipo di pelle, il fototipo, lo stile di vita e i risultati da ottenere!

 

A cura di:

Dott. Sebastian Laspina

Specialista in Dermatologia e Venereologia

 

Dott.ssa Silvia Codogno

Specialista in Dermatologia e Venereologia

30
06.2015

Buccia d'arancia non parliamo di cocktail ma… di cellulite

Il collo può tradire l’età di una donna (e di un uomo) più di quanto non possa fare il viso.

 

Fino a 10 anni fa digitando su un motore di ricerca le parole chiave “ringiovanimento del collo”, la maggior parte delle soluzioni sarebbe stata “lifting chirurgico”.

A tutt’oggi invece la stessa procedura porta a risultati completamente diversi: le possibilità per ringiovanire e migliorare il collo sono numerose.

Il collo è la regione anatomica che posteriormente va dalla base del cranio fino alla settima vertebra, mentre anteriormente, la sede che dal punto di vista estetico ci interessa maggiormente, si parla in molti articoli di zona Y che va dal mento al décolleté.

Le imperfezioni di questa sede corporea sono legati all’invecchiamento e al conseguente cedimento e lassità della pelle e dei muscoli del collo stesso e all’accumulo adiposo che viene colloquialmente definito doppio mento.

 

Il “Tech Neck”

L’età della comparsa di questi inestetismi secondo alcuni recenti studi sembrerebbe essersi abbassata di quasi dieci anni e le accuse di questo peggioramento sembrerebbero ricadere quasi esclusivamente sull’uso quotidiano ed eccessivo dei technology devices, tant’è che si parla di “tech neck”.

Sulla base di queste ricerche sembrerebbe addirittura che il movimento che viene effettuato innumerevoli volte al giorno per fissare lo schermo di tablet e smartphone sia quanto di più lontano da una postura corretta per il nostro collo…

 

Il collo, un’area spesso trascurata

L’anatomia del collo è caratterizzata infatti da muscoli di sostegno meno robusti di quelli del volto. In questa regione la cute è poi più sottile e povera di ghiandole sebacee.

Inoltre potremmo aggiungere che il collo è una sede corporea piuttosto trascurata.

Da giovani ci si preoccupa quasi esclusivamente del viso e solo dopo i primi cedimenti cutanei, con l’utilizzo di creme anti aging e protezioni solari, ci si ricorda del collo.

I trattamenti disponibili nel passato erano quasi esclusivamente trattamenti chirurgici, piuttosto invasivi e con un lungo periodo di down time (vale a dire un lungo periodo di convalescenza dopo il trattamento chirurgico).

Le ricerche più recenti si sono indirizzate verso trattamenti poco invasivi che assicurino ottimi risultati con ridotti o assenti tempi di recupero. Ecco perché sempre più persone si avvalgono di queste metodiche e perché sempre più si ricercano simili strategie.

La tendenza è affiancare in sinergia tecniche già note e di comprovata efficacia a trattamenti più recenti e innovativi con l’obiettivo di ottenere risultati gradevoli e naturali.

 

Quali i trattamenti per ringiovanire la pelle del collo?

Radiofrequenza

Una metodica conosciuta che dà buoni risultati sul collo e sul contorno dell’ovale è la radiofrequenza. La continua evoluzione di questa tecnica ha infatti portato ad apparecchiature estremamente sofisticate, multipolari e in grado di monitorare le temperature efficaci per ottenere ottimi risultati con un trattamento piacevole.  La radiofrequenza agisce sulla lassità cutanea tramite il calore che come effetto immediato provoca la contrazione del reticolo di fibre collagene presenti nella cute determinando un effetto lifting. Dopo alcuni trattamenti si ha invece un effetto a lungo termine dovuto ad un’aumentata produzione di nuovo collagene da parte dei fibroblasti stimolati dal calore.

Per ottenere dei risultati duraturi sono necessarie dalle quattro alle sei sedute effettuate nell’arco di tre mesi.

 

Biorivitalizzazione

Solitamente questi trattamenti si alternano a sedute di biorivitalizzazione secondo protocolli personalizzati in base alle caratteristiche e alle esigenze di ogni persona.

La biorivitalizzazione consiste in piccole iniezioni di sostanze con proprietà idratanti e stimolanti, contenenti acido ialuronico e amminoacidi precursori del collagene, dell’elastina e dei glicosaminoglicani, effettuate nel derma al fine di migliorare la qualità della pelle.

In media si programmano tre sedute all’anno per avere risultati soddisfacenti e durevoli.

 

Nefertiti lifting

Il “Nefertiti lifting”, un rimodellamento non chirurgico del collo, si ottiene invece con microiniezioni di Botulino effettuate in punti specifici della muscolatura. I risultati si vedono a distanza di una settimana e consistono in un aspetto più tonico e compatto, con bande muscolari meno in evidenza e un profilo mandibolare più definito della zona Y. Il trattamento va ripetuto ogni sei/otto mesi.

 

Carbossiterapia

La carbossiterapia, è una tecnica efficace e non invasiva che consiste nell’insufflazione di CO2, una sostanza naturale, a livello del derma che stimola l’ossigenazione dei tessuti. Se applicata al collo assicura una pelle più tonica, compatta e luminosa.

Sei/otto sedute di quindici minuti assicurano un risultato visibile e duraturo.

 

Laser frazionato

Il laser frazionato non ablativo, mediante la fototermolisi frazionale, migliora significativamente il tono della pelle con una minima o assente interferenza con le attività quotidiane. Infatti il calore prodotto stimola e rigenera il collage e l’elastina senza danneggiare l’epidermide.

Si effettuano solitamente una o due sedute durante l’inverno, l’esposizione solare è infatti una controindicazione assoluta al trattamento.

 

I trattamenti di ultima generazione

A queste metodiche, costantemente in evoluzione e di comprovata efficacia, si affiancano trattamenti e tecniche più recenti ed innovative.

 

Radiofrequenza frazionata

La radiofrequenza frazionata abbina all’azione di termostimolazione, che si ha nella RF tradizionale, il resurfacing cutaneo. Infatti produce tramite delle onde elettromagnetiche dei microfori a livello cutaneo, non visibili ad occhio nudo, dai quali si ha una rigenerazione cutanea. Il trattamento è piacevole: infatti il calore che si produce con l’applicazione della sonda a contatto con la cute può essere modulato. Si effettuano cicli di tre quattro sedute durante la stagione invernale.

 

Trattamento con PRP – Platelet-Rich Plasma

La tecnica del PRP (plasma ricco di piastrine) è una recente tecnica di medicina rigenerativa basata sulle proprietà stimolanti dei fattori di crescita presenti nel nostro sangue. Viene infatti centrifugato il sangue autologo (ovvero prelevato dal paziente stesso) e una volta ottenuto un concentrato di piastrine viene iniettato nel derma dove stimola i fibroblasti a produrre collagene, a distanza di circa due mesi la cute appare rigenerata e più compatta. Solitamente si effettua una seduta all’anno.

 

Fili di trazione

Una ulteriore possibilità per il lifting non chirurgico del collo è l’utilizzo di fili di trazione; la seduta è ambulatoriale con modesti tempi di down time.

Microbotox

Tra le novità ricordiamo la tecnica del “microbotox”, un nuovo impiego della tossina botulinica che viene applicato al terzo inferiore del volto e al collo per ridefinire l’angolo mandibolare, migliorare la qualità della pelle e ridurre le rughe orizzontali e verticali. La tossina botulinica viene impiegata a diluizioni maggiori rispetto all’utilizzo tradizionale e iniettata in superficie con tecnica a micropomfi. I risultati si vedono una settimana dopo e durano all’incirca sei mesi.

 

Endolifting

Endolifting è una tecnica innovativa e recentissima, non chirurgica, per il rimodellamento, comparabile ad un mini lifting, del collo. Senza alcuna incisione e senza dolore viene introdotta una sottile sonda laser nel tessuto sottocutaneo della sede da trattare. L’energia sprigionata dal laser provoca una contrazione dei setti fibrosi della cute con un effetto del tutto simile ad un lifting che andrà a consolidarsi nell’arco di tre-quattro mesi. A fine seduta possono essere riprese le attività sociali quotidiane in quanto nelle aree trattata sarà presente solamente un lieve rossore che in qualche ora scomparirà.

 

E qualora l’inestetismo che affligge fosse il “doppio mento”?

Anche in questo caso ci sono numerose novità!

La Microliposuzione è un intervento ambulatoriale che viene effettuato in anestesia locale. Attraverso una piccolissima incisione sotto il mento si inserisce una microcannula per aspirare il grasso ricreando così un profilo delineato, gradevole ed elegante del mento e del collo. Il risultato è permanente.

Ma qualora voleste eliminare questo antipatico inestetismo ma non foste pronti a un trattamento chirurgico? Ecco la novità assoluta: un nuovo farmaco a base di acido desossicolico. Il farmaco viene iniettato nel grasso sottocutaneo sotto il mento dove agisce provocando la distruzione delle cellule adipose con un effetto duraturo nel tempo. Le sessioni necessarie per correggere l’inestetismo vanno da tre a sei anche se i primi effetti si vedono già dopo due sedute. È un trattamento ambulatoriale con pochi o addirittura nessun effetto collaterale.

 

Una così ampia gamma di possibilità, tutte valide e comprovate, può in effetti generare imbarazzo sul come scegliere.
Il consiglio è di affidarvi al parere esperto del vostro Dermatologo di fiducia per scegliere il percorso terapeutico più adatto e personalizzato per la vostra “zona Y”!
Uno Specialista saprà infatti consigliarvi le soluzioni più adatte al vostro inestetismo considerando il vostro tipo di pelle, il fototipo, lo stile di vita e i risultati da ottenere!

 

A cura di:

Dott. Sebastian Laspina

Specialista in Dermatologia e Venereologia

 

Dott.ssa Silvia Codogno

Specialista in Dermatologia e Venereologia

23
06.2015

Peli superflui addio

Il collo può tradire l’età di una donna (e di un uomo) più di quanto non possa fare il viso.

 

Fino a 10 anni fa digitando su un motore di ricerca le parole chiave “ringiovanimento del collo”, la maggior parte delle soluzioni sarebbe stata “lifting chirurgico”.

A tutt’oggi invece la stessa procedura porta a risultati completamente diversi: le possibilità per ringiovanire e migliorare il collo sono numerose.

Il collo è la regione anatomica che posteriormente va dalla base del cranio fino alla settima vertebra, mentre anteriormente, la sede che dal punto di vista estetico ci interessa maggiormente, si parla in molti articoli di zona Y che va dal mento al décolleté.

Le imperfezioni di questa sede corporea sono legati all’invecchiamento e al conseguente cedimento e lassità della pelle e dei muscoli del collo stesso e all’accumulo adiposo che viene colloquialmente definito doppio mento.

 

Il “Tech Neck”

L’età della comparsa di questi inestetismi secondo alcuni recenti studi sembrerebbe essersi abbassata di quasi dieci anni e le accuse di questo peggioramento sembrerebbero ricadere quasi esclusivamente sull’uso quotidiano ed eccessivo dei technology devices, tant’è che si parla di “tech neck”.

Sulla base di queste ricerche sembrerebbe addirittura che il movimento che viene effettuato innumerevoli volte al giorno per fissare lo schermo di tablet e smartphone sia quanto di più lontano da una postura corretta per il nostro collo…

 

Il collo, un’area spesso trascurata

L’anatomia del collo è caratterizzata infatti da muscoli di sostegno meno robusti di quelli del volto. In questa regione la cute è poi più sottile e povera di ghiandole sebacee.

Inoltre potremmo aggiungere che il collo è una sede corporea piuttosto trascurata.

Da giovani ci si preoccupa quasi esclusivamente del viso e solo dopo i primi cedimenti cutanei, con l’utilizzo di creme anti aging e protezioni solari, ci si ricorda del collo.

I trattamenti disponibili nel passato erano quasi esclusivamente trattamenti chirurgici, piuttosto invasivi e con un lungo periodo di down time (vale a dire un lungo periodo di convalescenza dopo il trattamento chirurgico).

Le ricerche più recenti si sono indirizzate verso trattamenti poco invasivi che assicurino ottimi risultati con ridotti o assenti tempi di recupero. Ecco perché sempre più persone si avvalgono di queste metodiche e perché sempre più si ricercano simili strategie.

La tendenza è affiancare in sinergia tecniche già note e di comprovata efficacia a trattamenti più recenti e innovativi con l’obiettivo di ottenere risultati gradevoli e naturali.

 

Quali i trattamenti per ringiovanire la pelle del collo?

Radiofrequenza

Una metodica conosciuta che dà buoni risultati sul collo e sul contorno dell’ovale è la radiofrequenza. La continua evoluzione di questa tecnica ha infatti portato ad apparecchiature estremamente sofisticate, multipolari e in grado di monitorare le temperature efficaci per ottenere ottimi risultati con un trattamento piacevole.  La radiofrequenza agisce sulla lassità cutanea tramite il calore che come effetto immediato provoca la contrazione del reticolo di fibre collagene presenti nella cute determinando un effetto lifting. Dopo alcuni trattamenti si ha invece un effetto a lungo termine dovuto ad un’aumentata produzione di nuovo collagene da parte dei fibroblasti stimolati dal calore.

Per ottenere dei risultati duraturi sono necessarie dalle quattro alle sei sedute effettuate nell’arco di tre mesi.

 

Biorivitalizzazione

Solitamente questi trattamenti si alternano a sedute di biorivitalizzazione secondo protocolli personalizzati in base alle caratteristiche e alle esigenze di ogni persona.

La biorivitalizzazione consiste in piccole iniezioni di sostanze con proprietà idratanti e stimolanti, contenenti acido ialuronico e amminoacidi precursori del collagene, dell’elastina e dei glicosaminoglicani, effettuate nel derma al fine di migliorare la qualità della pelle.

In media si programmano tre sedute all’anno per avere risultati soddisfacenti e durevoli.

 

Nefertiti lifting

Il “Nefertiti lifting”, un rimodellamento non chirurgico del collo, si ottiene invece con microiniezioni di Botulino effettuate in punti specifici della muscolatura. I risultati si vedono a distanza di una settimana e consistono in un aspetto più tonico e compatto, con bande muscolari meno in evidenza e un profilo mandibolare più definito della zona Y. Il trattamento va ripetuto ogni sei/otto mesi.

 

Carbossiterapia

La carbossiterapia, è una tecnica efficace e non invasiva che consiste nell’insufflazione di CO2, una sostanza naturale, a livello del derma che stimola l’ossigenazione dei tessuti. Se applicata al collo assicura una pelle più tonica, compatta e luminosa.

Sei/otto sedute di quindici minuti assicurano un risultato visibile e duraturo.

 

Laser frazionato

Il laser frazionato non ablativo, mediante la fototermolisi frazionale, migliora significativamente il tono della pelle con una minima o assente interferenza con le attività quotidiane. Infatti il calore prodotto stimola e rigenera il collage e l’elastina senza danneggiare l’epidermide.

Si effettuano solitamente una o due sedute durante l’inverno, l’esposizione solare è infatti una controindicazione assoluta al trattamento.

 

I trattamenti di ultima generazione

A queste metodiche, costantemente in evoluzione e di comprovata efficacia, si affiancano trattamenti e tecniche più recenti ed innovative.

 

Radiofrequenza frazionata

La radiofrequenza frazionata abbina all’azione di termostimolazione, che si ha nella RF tradizionale, il resurfacing cutaneo. Infatti produce tramite delle onde elettromagnetiche dei microfori a livello cutaneo, non visibili ad occhio nudo, dai quali si ha una rigenerazione cutanea. Il trattamento è piacevole: infatti il calore che si produce con l’applicazione della sonda a contatto con la cute può essere modulato. Si effettuano cicli di tre quattro sedute durante la stagione invernale.

 

Trattamento con PRP – Platelet-Rich Plasma

La tecnica del PRP (plasma ricco di piastrine) è una recente tecnica di medicina rigenerativa basata sulle proprietà stimolanti dei fattori di crescita presenti nel nostro sangue. Viene infatti centrifugato il sangue autologo (ovvero prelevato dal paziente stesso) e una volta ottenuto un concentrato di piastrine viene iniettato nel derma dove stimola i fibroblasti a produrre collagene, a distanza di circa due mesi la cute appare rigenerata e più compatta. Solitamente si effettua una seduta all’anno.

 

Fili di trazione

Una ulteriore possibilità per il lifting non chirurgico del collo è l’utilizzo di fili di trazione; la seduta è ambulatoriale con modesti tempi di down time.

Microbotox

Tra le novità ricordiamo la tecnica del “microbotox”, un nuovo impiego della tossina botulinica che viene applicato al terzo inferiore del volto e al collo per ridefinire l’angolo mandibolare, migliorare la qualità della pelle e ridurre le rughe orizzontali e verticali. La tossina botulinica viene impiegata a diluizioni maggiori rispetto all’utilizzo tradizionale e iniettata in superficie con tecnica a micropomfi. I risultati si vedono una settimana dopo e durano all’incirca sei mesi.

 

Endolifting

Endolifting è una tecnica innovativa e recentissima, non chirurgica, per il rimodellamento, comparabile ad un mini lifting, del collo. Senza alcuna incisione e senza dolore viene introdotta una sottile sonda laser nel tessuto sottocutaneo della sede da trattare. L’energia sprigionata dal laser provoca una contrazione dei setti fibrosi della cute con un effetto del tutto simile ad un lifting che andrà a consolidarsi nell’arco di tre-quattro mesi. A fine seduta possono essere riprese le attività sociali quotidiane in quanto nelle aree trattata sarà presente solamente un lieve rossore che in qualche ora scomparirà.

 

E qualora l’inestetismo che affligge fosse il “doppio mento”?

Anche in questo caso ci sono numerose novità!

La Microliposuzione è un intervento ambulatoriale che viene effettuato in anestesia locale. Attraverso una piccolissima incisione sotto il mento si inserisce una microcannula per aspirare il grasso ricreando così un profilo delineato, gradevole ed elegante del mento e del collo. Il risultato è permanente.

Ma qualora voleste eliminare questo antipatico inestetismo ma non foste pronti a un trattamento chirurgico? Ecco la novità assoluta: un nuovo farmaco a base di acido desossicolico. Il farmaco viene iniettato nel grasso sottocutaneo sotto il mento dove agisce provocando la distruzione delle cellule adipose con un effetto duraturo nel tempo. Le sessioni necessarie per correggere l’inestetismo vanno da tre a sei anche se i primi effetti si vedono già dopo due sedute. È un trattamento ambulatoriale con pochi o addirittura nessun effetto collaterale.

 

Una così ampia gamma di possibilità, tutte valide e comprovate, può in effetti generare imbarazzo sul come scegliere.
Il consiglio è di affidarvi al parere esperto del vostro Dermatologo di fiducia per scegliere il percorso terapeutico più adatto e personalizzato per la vostra “zona Y”!
Uno Specialista saprà infatti consigliarvi le soluzioni più adatte al vostro inestetismo considerando il vostro tipo di pelle, il fototipo, lo stile di vita e i risultati da ottenere!

 

A cura di:

Dott. Sebastian Laspina

Specialista in Dermatologia e Venereologia

 

Dott.ssa Silvia Codogno

Specialista in Dermatologia e Venereologia

09
06.2015

Eliminare definitivamente i tatuaggi con il laser

Il collo può tradire l’età di una donna (e di un uomo) più di quanto non possa fare il viso.

 

Fino a 10 anni fa digitando su un motore di ricerca le parole chiave “ringiovanimento del collo”, la maggior parte delle soluzioni sarebbe stata “lifting chirurgico”.

A tutt’oggi invece la stessa procedura porta a risultati completamente diversi: le possibilità per ringiovanire e migliorare il collo sono numerose.

Il collo è la regione anatomica che posteriormente va dalla base del cranio fino alla settima vertebra, mentre anteriormente, la sede che dal punto di vista estetico ci interessa maggiormente, si parla in molti articoli di zona Y che va dal mento al décolleté.

Le imperfezioni di questa sede corporea sono legati all’invecchiamento e al conseguente cedimento e lassità della pelle e dei muscoli del collo stesso e all’accumulo adiposo che viene colloquialmente definito doppio mento.

 

Il “Tech Neck”

L’età della comparsa di questi inestetismi secondo alcuni recenti studi sembrerebbe essersi abbassata di quasi dieci anni e le accuse di questo peggioramento sembrerebbero ricadere quasi esclusivamente sull’uso quotidiano ed eccessivo dei technology devices, tant’è che si parla di “tech neck”.

Sulla base di queste ricerche sembrerebbe addirittura che il movimento che viene effettuato innumerevoli volte al giorno per fissare lo schermo di tablet e smartphone sia quanto di più lontano da una postura corretta per il nostro collo…

 

Il collo, un’area spesso trascurata

L’anatomia del collo è caratterizzata infatti da muscoli di sostegno meno robusti di quelli del volto. In questa regione la cute è poi più sottile e povera di ghiandole sebacee.

Inoltre potremmo aggiungere che il collo è una sede corporea piuttosto trascurata.

Da giovani ci si preoccupa quasi esclusivamente del viso e solo dopo i primi cedimenti cutanei, con l’utilizzo di creme anti aging e protezioni solari, ci si ricorda del collo.

I trattamenti disponibili nel passato erano quasi esclusivamente trattamenti chirurgici, piuttosto invasivi e con un lungo periodo di down time (vale a dire un lungo periodo di convalescenza dopo il trattamento chirurgico).

Le ricerche più recenti si sono indirizzate verso trattamenti poco invasivi che assicurino ottimi risultati con ridotti o assenti tempi di recupero. Ecco perché sempre più persone si avvalgono di queste metodiche e perché sempre più si ricercano simili strategie.

La tendenza è affiancare in sinergia tecniche già note e di comprovata efficacia a trattamenti più recenti e innovativi con l’obiettivo di ottenere risultati gradevoli e naturali.

 

Quali i trattamenti per ringiovanire la pelle del collo?

Radiofrequenza

Una metodica conosciuta che dà buoni risultati sul collo e sul contorno dell’ovale è la radiofrequenza. La continua evoluzione di questa tecnica ha infatti portato ad apparecchiature estremamente sofisticate, multipolari e in grado di monitorare le temperature efficaci per ottenere ottimi risultati con un trattamento piacevole.  La radiofrequenza agisce sulla lassità cutanea tramite il calore che come effetto immediato provoca la contrazione del reticolo di fibre collagene presenti nella cute determinando un effetto lifting. Dopo alcuni trattamenti si ha invece un effetto a lungo termine dovuto ad un’aumentata produzione di nuovo collagene da parte dei fibroblasti stimolati dal calore.

Per ottenere dei risultati duraturi sono necessarie dalle quattro alle sei sedute effettuate nell’arco di tre mesi.

 

Biorivitalizzazione

Solitamente questi trattamenti si alternano a sedute di biorivitalizzazione secondo protocolli personalizzati in base alle caratteristiche e alle esigenze di ogni persona.

La biorivitalizzazione consiste in piccole iniezioni di sostanze con proprietà idratanti e stimolanti, contenenti acido ialuronico e amminoacidi precursori del collagene, dell’elastina e dei glicosaminoglicani, effettuate nel derma al fine di migliorare la qualità della pelle.

In media si programmano tre sedute all’anno per avere risultati soddisfacenti e durevoli.

 

Nefertiti lifting

Il “Nefertiti lifting”, un rimodellamento non chirurgico del collo, si ottiene invece con microiniezioni di Botulino effettuate in punti specifici della muscolatura. I risultati si vedono a distanza di una settimana e consistono in un aspetto più tonico e compatto, con bande muscolari meno in evidenza e un profilo mandibolare più definito della zona Y. Il trattamento va ripetuto ogni sei/otto mesi.

 

Carbossiterapia

La carbossiterapia, è una tecnica efficace e non invasiva che consiste nell’insufflazione di CO2, una sostanza naturale, a livello del derma che stimola l’ossigenazione dei tessuti. Se applicata al collo assicura una pelle più tonica, compatta e luminosa.

Sei/otto sedute di quindici minuti assicurano un risultato visibile e duraturo.

 

Laser frazionato

Il laser frazionato non ablativo, mediante la fototermolisi frazionale, migliora significativamente il tono della pelle con una minima o assente interferenza con le attività quotidiane. Infatti il calore prodotto stimola e rigenera il collage e l’elastina senza danneggiare l’epidermide.

Si effettuano solitamente una o due sedute durante l’inverno, l’esposizione solare è infatti una controindicazione assoluta al trattamento.

 

I trattamenti di ultima generazione

A queste metodiche, costantemente in evoluzione e di comprovata efficacia, si affiancano trattamenti e tecniche più recenti ed innovative.

 

Radiofrequenza frazionata

La radiofrequenza frazionata abbina all’azione di termostimolazione, che si ha nella RF tradizionale, il resurfacing cutaneo. Infatti produce tramite delle onde elettromagnetiche dei microfori a livello cutaneo, non visibili ad occhio nudo, dai quali si ha una rigenerazione cutanea. Il trattamento è piacevole: infatti il calore che si produce con l’applicazione della sonda a contatto con la cute può essere modulato. Si effettuano cicli di tre quattro sedute durante la stagione invernale.

 

Trattamento con PRP – Platelet-Rich Plasma

La tecnica del PRP (plasma ricco di piastrine) è una recente tecnica di medicina rigenerativa basata sulle proprietà stimolanti dei fattori di crescita presenti nel nostro sangue. Viene infatti centrifugato il sangue autologo (ovvero prelevato dal paziente stesso) e una volta ottenuto un concentrato di piastrine viene iniettato nel derma dove stimola i fibroblasti a produrre collagene, a distanza di circa due mesi la cute appare rigenerata e più compatta. Solitamente si effettua una seduta all’anno.

 

Fili di trazione

Una ulteriore possibilità per il lifting non chirurgico del collo è l’utilizzo di fili di trazione; la seduta è ambulatoriale con modesti tempi di down time.

Microbotox

Tra le novità ricordiamo la tecnica del “microbotox”, un nuovo impiego della tossina botulinica che viene applicato al terzo inferiore del volto e al collo per ridefinire l’angolo mandibolare, migliorare la qualità della pelle e ridurre le rughe orizzontali e verticali. La tossina botulinica viene impiegata a diluizioni maggiori rispetto all’utilizzo tradizionale e iniettata in superficie con tecnica a micropomfi. I risultati si vedono una settimana dopo e durano all’incirca sei mesi.

 

Endolifting

Endolifting è una tecnica innovativa e recentissima, non chirurgica, per il rimodellamento, comparabile ad un mini lifting, del collo. Senza alcuna incisione e senza dolore viene introdotta una sottile sonda laser nel tessuto sottocutaneo della sede da trattare. L’energia sprigionata dal laser provoca una contrazione dei setti fibrosi della cute con un effetto del tutto simile ad un lifting che andrà a consolidarsi nell’arco di tre-quattro mesi. A fine seduta possono essere riprese le attività sociali quotidiane in quanto nelle aree trattata sarà presente solamente un lieve rossore che in qualche ora scomparirà.

 

E qualora l’inestetismo che affligge fosse il “doppio mento”?

Anche in questo caso ci sono numerose novità!

La Microliposuzione è un intervento ambulatoriale che viene effettuato in anestesia locale. Attraverso una piccolissima incisione sotto il mento si inserisce una microcannula per aspirare il grasso ricreando così un profilo delineato, gradevole ed elegante del mento e del collo. Il risultato è permanente.

Ma qualora voleste eliminare questo antipatico inestetismo ma non foste pronti a un trattamento chirurgico? Ecco la novità assoluta: un nuovo farmaco a base di acido desossicolico. Il farmaco viene iniettato nel grasso sottocutaneo sotto il mento dove agisce provocando la distruzione delle cellule adipose con un effetto duraturo nel tempo. Le sessioni necessarie per correggere l’inestetismo vanno da tre a sei anche se i primi effetti si vedono già dopo due sedute. È un trattamento ambulatoriale con pochi o addirittura nessun effetto collaterale.

 

Una così ampia gamma di possibilità, tutte valide e comprovate, può in effetti generare imbarazzo sul come scegliere.
Il consiglio è di affidarvi al parere esperto del vostro Dermatologo di fiducia per scegliere il percorso terapeutico più adatto e personalizzato per la vostra “zona Y”!
Uno Specialista saprà infatti consigliarvi le soluzioni più adatte al vostro inestetismo considerando il vostro tipo di pelle, il fototipo, lo stile di vita e i risultati da ottenere!

 

A cura di:

Dott. Sebastian Laspina

Specialista in Dermatologia e Venereologia

 

Dott.ssa Silvia Codogno

Specialista in Dermatologia e Venereologia

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20
03.2018

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Una pelle diafana, con un colorito omogeneo, senza ombreggiature scure, senza macchie contribuisce senza dubbio ad un aspetto giovane e sano. Non molte donne possono vantare una pelle così luminosa; anzi spesso un’esposizione solare eccessiva, l’uso di farmaci e prodotti foto sensibilizzanti, le cerette, le gravidanze, i contraccettivi orali o semplicemente il tempo che passa lasciano inevitabilmente dei segni pigmentati sul nostro incarnato.

È bene precisare come le lesioni che possono macchiare la nostra pelle possono essere di diversi tipi; in questo articolo tratteremo le ipermelanosi, vale a dire le macchie scure che più frequentemente segnano la nostra pelle. (altro…)

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La pannicolopatia edemato-fibro-sclerotica (P.E.F.S) meglio conosciuta come cellulite è una condizione che affligge la maggior parte delle donne, talvolta sin dalla giovane età ed indipendentemente dal peso corporeo. Anche se alcune tele di Rubens ci farebbero pensare che in passato fosse vissuta con un altro spirito…ai nostri giorni la “buccia d’arancia” viene universalmente considerato un inestetismo cutaneo che ogni donna vive con disagio. (altro…)

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20
03.2018

Zona Y: tra volto e décolleté

Sta finalmente ritornando la bella stagione e tra poco ci potremo liberare dei pesanti vestiti che ci hanno accompagnato negli ultimi mesi.

Con l’arrivo dell’estate si ripropone tuttavia il problema dei peli superflui.

Non che d’inverno la questione non sussista, ma di certo gli abiti coprenti e le scarse occasioni di mostrare braccia e gambe sono stati a volte una scusa per rimandare l’epilazione.

I peli superflui rappresentano un fastidio non indifferente per la stragrande maggioranza delle donne e i tradizionali metodi di epilazione non garantiscono risultati duraturi: nel giro di una settimana o, nel migliore dei casi, due, gli odiati peletti si ripresentano.

Se si opta per la tradizionale “ceretta” è necessario aspettare un periodo di tempo sufficiente affinché la maggior parte dei peli sia ricresciuta abbastanza da essere estirpata. Molte donne tuttavia non si sentono a proprio agio se non sono sempre perfettamente curate e allora optano per alternative più rapide, come creme depilatorie o rasoi. In quest’ultimo caso però, i peli spesso ricrescono più grossi – e visibili – e si tratta comunque di un’attività che va svolta con frequenza: una gran perdita di tempo insomma.

Va poi detto che cere bollenti, rasoi o creme, utilizzate per anni e molto spesso, non sono proprio l’ideale per la cute che viene fortemente stressata.

Una soluzione a lungo termine viene offerta dalla tecnologia laser e a luce pulsata.

Il meccanismo che sta alla base di tale procedura di medicina estetica è molto semplice: il bulbo pilifero viene colpito selettivamente e compromesso grazie all’energia termica rilasciata dalle apparecchiature. Ciò causa la morte del pelo che viene quindi estirpato dalla radice. L’energia rilasciata dal laser o dalla luce pulsata è controllata, intensa ma brevissima e questo permette di lasciare del tutto inalterati i tessuti circostanti che, quindi, non vengono danneggiati.

Si tratta di una tecnologia sicura e che fornisce risultati duraturi e soddisfacenti.

Questo trattamento estetico consente di evitare di pensare alla depilazione per molto tempo ma non è permanente. Inoltre, sebbene i peli inevitabilmente ricrescano dopo un certo periodo, si presentano molto più deboli (quindi più fini e meno scuri) rispetto a prima.

Va inoltre ricordato che è necessario sottoporsi a più sedute poiché è possibile trattare i peli solo quando sono in fase di crescita (detta “anagen”) e, naturalmente, non tutti i peli si trovano nella stessa fase contemporaneamente.

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Non che d’inverno la questione non sussista, ma di certo gli abiti coprenti e le scarse occasioni di mostrare braccia e gambe sono stati a volte una scusa per rimandare l’epilazione.

I peli superflui rappresentano un fastidio non indifferente per la stragrande maggioranza delle donne e i tradizionali metodi di epilazione non garantiscono risultati duraturi: nel giro di una settimana o, nel migliore dei casi, due, gli odiati peletti si ripresentano.

Se si opta per la tradizionale “ceretta” è necessario aspettare un periodo di tempo sufficiente affinché la maggior parte dei peli sia ricresciuta abbastanza da essere estirpata. Molte donne tuttavia non si sentono a proprio agio se non sono sempre perfettamente curate e allora optano per alternative più rapide, come creme depilatorie o rasoi. In quest’ultimo caso però, i peli spesso ricrescono più grossi – e visibili – e si tratta comunque di un’attività che va svolta con frequenza: una gran perdita di tempo insomma.

Va poi detto che cere bollenti, rasoi o creme, utilizzate per anni e molto spesso, non sono proprio l’ideale per la cute che viene fortemente stressata.

Una soluzione a lungo termine viene offerta dalla tecnologia laser e a luce pulsata.

Il meccanismo che sta alla base di tale procedura di medicina estetica è molto semplice: il bulbo pilifero viene colpito selettivamente e compromesso grazie all’energia termica rilasciata dalle apparecchiature. Ciò causa la morte del pelo che viene quindi estirpato dalla radice. L’energia rilasciata dal laser o dalla luce pulsata è controllata, intensa ma brevissima e questo permette di lasciare del tutto inalterati i tessuti circostanti che, quindi, non vengono danneggiati.

Si tratta di una tecnologia sicura e che fornisce risultati duraturi e soddisfacenti.

Questo trattamento estetico consente di evitare di pensare alla depilazione per molto tempo ma non è permanente. Inoltre, sebbene i peli inevitabilmente ricrescano dopo un certo periodo, si presentano molto più deboli (quindi più fini e meno scuri) rispetto a prima.

Va inoltre ricordato che è necessario sottoporsi a più sedute poiché è possibile trattare i peli solo quando sono in fase di crescita (detta “anagen”) e, naturalmente, non tutti i peli si trovano nella stessa fase contemporaneamente.

Rosacea Couperose
18
11.2016

Rosacea, come riconoscerla e curarla

Sta finalmente ritornando la bella stagione e tra poco ci potremo liberare dei pesanti vestiti che ci hanno accompagnato negli ultimi mesi.

Con l’arrivo dell’estate si ripropone tuttavia il problema dei peli superflui.

Non che d’inverno la questione non sussista, ma di certo gli abiti coprenti e le scarse occasioni di mostrare braccia e gambe sono stati a volte una scusa per rimandare l’epilazione.

I peli superflui rappresentano un fastidio non indifferente per la stragrande maggioranza delle donne e i tradizionali metodi di epilazione non garantiscono risultati duraturi: nel giro di una settimana o, nel migliore dei casi, due, gli odiati peletti si ripresentano.

Se si opta per la tradizionale “ceretta” è necessario aspettare un periodo di tempo sufficiente affinché la maggior parte dei peli sia ricresciuta abbastanza da essere estirpata. Molte donne tuttavia non si sentono a proprio agio se non sono sempre perfettamente curate e allora optano per alternative più rapide, come creme depilatorie o rasoi. In quest’ultimo caso però, i peli spesso ricrescono più grossi – e visibili – e si tratta comunque di un’attività che va svolta con frequenza: una gran perdita di tempo insomma.

Va poi detto che cere bollenti, rasoi o creme, utilizzate per anni e molto spesso, non sono proprio l’ideale per la cute che viene fortemente stressata.

Una soluzione a lungo termine viene offerta dalla tecnologia laser e a luce pulsata.

Il meccanismo che sta alla base di tale procedura di medicina estetica è molto semplice: il bulbo pilifero viene colpito selettivamente e compromesso grazie all’energia termica rilasciata dalle apparecchiature. Ciò causa la morte del pelo che viene quindi estirpato dalla radice. L’energia rilasciata dal laser o dalla luce pulsata è controllata, intensa ma brevissima e questo permette di lasciare del tutto inalterati i tessuti circostanti che, quindi, non vengono danneggiati.

Si tratta di una tecnologia sicura e che fornisce risultati duraturi e soddisfacenti.

Questo trattamento estetico consente di evitare di pensare alla depilazione per molto tempo ma non è permanente. Inoltre, sebbene i peli inevitabilmente ricrescano dopo un certo periodo, si presentano molto più deboli (quindi più fini e meno scuri) rispetto a prima.

Va inoltre ricordato che è necessario sottoporsi a più sedute poiché è possibile trattare i peli solo quando sono in fase di crescita (detta “anagen”) e, naturalmente, non tutti i peli si trovano nella stessa fase contemporaneamente.

06
10.2015

Tatoo non mi piaci più!

Sta finalmente ritornando la bella stagione e tra poco ci potremo liberare dei pesanti vestiti che ci hanno accompagnato negli ultimi mesi.

Con l’arrivo dell’estate si ripropone tuttavia il problema dei peli superflui.

Non che d’inverno la questione non sussista, ma di certo gli abiti coprenti e le scarse occasioni di mostrare braccia e gambe sono stati a volte una scusa per rimandare l’epilazione.

I peli superflui rappresentano un fastidio non indifferente per la stragrande maggioranza delle donne e i tradizionali metodi di epilazione non garantiscono risultati duraturi: nel giro di una settimana o, nel migliore dei casi, due, gli odiati peletti si ripresentano.

Se si opta per la tradizionale “ceretta” è necessario aspettare un periodo di tempo sufficiente affinché la maggior parte dei peli sia ricresciuta abbastanza da essere estirpata. Molte donne tuttavia non si sentono a proprio agio se non sono sempre perfettamente curate e allora optano per alternative più rapide, come creme depilatorie o rasoi. In quest’ultimo caso però, i peli spesso ricrescono più grossi – e visibili – e si tratta comunque di un’attività che va svolta con frequenza: una gran perdita di tempo insomma.

Va poi detto che cere bollenti, rasoi o creme, utilizzate per anni e molto spesso, non sono proprio l’ideale per la cute che viene fortemente stressata.

Una soluzione a lungo termine viene offerta dalla tecnologia laser e a luce pulsata.

Il meccanismo che sta alla base di tale procedura di medicina estetica è molto semplice: il bulbo pilifero viene colpito selettivamente e compromesso grazie all’energia termica rilasciata dalle apparecchiature. Ciò causa la morte del pelo che viene quindi estirpato dalla radice. L’energia rilasciata dal laser o dalla luce pulsata è controllata, intensa ma brevissima e questo permette di lasciare del tutto inalterati i tessuti circostanti che, quindi, non vengono danneggiati.

Si tratta di una tecnologia sicura e che fornisce risultati duraturi e soddisfacenti.

Questo trattamento estetico consente di evitare di pensare alla depilazione per molto tempo ma non è permanente. Inoltre, sebbene i peli inevitabilmente ricrescano dopo un certo periodo, si presentano molto più deboli (quindi più fini e meno scuri) rispetto a prima.

Va inoltre ricordato che è necessario sottoporsi a più sedute poiché è possibile trattare i peli solo quando sono in fase di crescita (detta “anagen”) e, naturalmente, non tutti i peli si trovano nella stessa fase contemporaneamente.

14
07.2015

Le ipermelanosi del volto: ovvero quelle antiestetiche macchie scure

Sta finalmente ritornando la bella stagione e tra poco ci potremo liberare dei pesanti vestiti che ci hanno accompagnato negli ultimi mesi.

Con l’arrivo dell’estate si ripropone tuttavia il problema dei peli superflui.

Non che d’inverno la questione non sussista, ma di certo gli abiti coprenti e le scarse occasioni di mostrare braccia e gambe sono stati a volte una scusa per rimandare l’epilazione.

I peli superflui rappresentano un fastidio non indifferente per la stragrande maggioranza delle donne e i tradizionali metodi di epilazione non garantiscono risultati duraturi: nel giro di una settimana o, nel migliore dei casi, due, gli odiati peletti si ripresentano.

Se si opta per la tradizionale “ceretta” è necessario aspettare un periodo di tempo sufficiente affinché la maggior parte dei peli sia ricresciuta abbastanza da essere estirpata. Molte donne tuttavia non si sentono a proprio agio se non sono sempre perfettamente curate e allora optano per alternative più rapide, come creme depilatorie o rasoi. In quest’ultimo caso però, i peli spesso ricrescono più grossi – e visibili – e si tratta comunque di un’attività che va svolta con frequenza: una gran perdita di tempo insomma.

Va poi detto che cere bollenti, rasoi o creme, utilizzate per anni e molto spesso, non sono proprio l’ideale per la cute che viene fortemente stressata.

Una soluzione a lungo termine viene offerta dalla tecnologia laser e a luce pulsata.

Il meccanismo che sta alla base di tale procedura di medicina estetica è molto semplice: il bulbo pilifero viene colpito selettivamente e compromesso grazie all’energia termica rilasciata dalle apparecchiature. Ciò causa la morte del pelo che viene quindi estirpato dalla radice. L’energia rilasciata dal laser o dalla luce pulsata è controllata, intensa ma brevissima e questo permette di lasciare del tutto inalterati i tessuti circostanti che, quindi, non vengono danneggiati.

Si tratta di una tecnologia sicura e che fornisce risultati duraturi e soddisfacenti.

Questo trattamento estetico consente di evitare di pensare alla depilazione per molto tempo ma non è permanente. Inoltre, sebbene i peli inevitabilmente ricrescano dopo un certo periodo, si presentano molto più deboli (quindi più fini e meno scuri) rispetto a prima.

Va inoltre ricordato che è necessario sottoporsi a più sedute poiché è possibile trattare i peli solo quando sono in fase di crescita (detta “anagen”) e, naturalmente, non tutti i peli si trovano nella stessa fase contemporaneamente.

30
06.2015

Buccia d'arancia non parliamo di cocktail ma… di cellulite

Sta finalmente ritornando la bella stagione e tra poco ci potremo liberare dei pesanti vestiti che ci hanno accompagnato negli ultimi mesi.

Con l’arrivo dell’estate si ripropone tuttavia il problema dei peli superflui.

Non che d’inverno la questione non sussista, ma di certo gli abiti coprenti e le scarse occasioni di mostrare braccia e gambe sono stati a volte una scusa per rimandare l’epilazione.

I peli superflui rappresentano un fastidio non indifferente per la stragrande maggioranza delle donne e i tradizionali metodi di epilazione non garantiscono risultati duraturi: nel giro di una settimana o, nel migliore dei casi, due, gli odiati peletti si ripresentano.

Se si opta per la tradizionale “ceretta” è necessario aspettare un periodo di tempo sufficiente affinché la maggior parte dei peli sia ricresciuta abbastanza da essere estirpata. Molte donne tuttavia non si sentono a proprio agio se non sono sempre perfettamente curate e allora optano per alternative più rapide, come creme depilatorie o rasoi. In quest’ultimo caso però, i peli spesso ricrescono più grossi – e visibili – e si tratta comunque di un’attività che va svolta con frequenza: una gran perdita di tempo insomma.

Va poi detto che cere bollenti, rasoi o creme, utilizzate per anni e molto spesso, non sono proprio l’ideale per la cute che viene fortemente stressata.

Una soluzione a lungo termine viene offerta dalla tecnologia laser e a luce pulsata.

Il meccanismo che sta alla base di tale procedura di medicina estetica è molto semplice: il bulbo pilifero viene colpito selettivamente e compromesso grazie all’energia termica rilasciata dalle apparecchiature. Ciò causa la morte del pelo che viene quindi estirpato dalla radice. L’energia rilasciata dal laser o dalla luce pulsata è controllata, intensa ma brevissima e questo permette di lasciare del tutto inalterati i tessuti circostanti che, quindi, non vengono danneggiati.

Si tratta di una tecnologia sicura e che fornisce risultati duraturi e soddisfacenti.

Questo trattamento estetico consente di evitare di pensare alla depilazione per molto tempo ma non è permanente. Inoltre, sebbene i peli inevitabilmente ricrescano dopo un certo periodo, si presentano molto più deboli (quindi più fini e meno scuri) rispetto a prima.

Va inoltre ricordato che è necessario sottoporsi a più sedute poiché è possibile trattare i peli solo quando sono in fase di crescita (detta “anagen”) e, naturalmente, non tutti i peli si trovano nella stessa fase contemporaneamente.

23
06.2015

Peli superflui addio

Sta finalmente ritornando la bella stagione e tra poco ci potremo liberare dei pesanti vestiti che ci hanno accompagnato negli ultimi mesi.

Con l’arrivo dell’estate si ripropone tuttavia il problema dei peli superflui.

Non che d’inverno la questione non sussista, ma di certo gli abiti coprenti e le scarse occasioni di mostrare braccia e gambe sono stati a volte una scusa per rimandare l’epilazione.

I peli superflui rappresentano un fastidio non indifferente per la stragrande maggioranza delle donne e i tradizionali metodi di epilazione non garantiscono risultati duraturi: nel giro di una settimana o, nel migliore dei casi, due, gli odiati peletti si ripresentano.

Se si opta per la tradizionale “ceretta” è necessario aspettare un periodo di tempo sufficiente affinché la maggior parte dei peli sia ricresciuta abbastanza da essere estirpata. Molte donne tuttavia non si sentono a proprio agio se non sono sempre perfettamente curate e allora optano per alternative più rapide, come creme depilatorie o rasoi. In quest’ultimo caso però, i peli spesso ricrescono più grossi – e visibili – e si tratta comunque di un’attività che va svolta con frequenza: una gran perdita di tempo insomma.

Va poi detto che cere bollenti, rasoi o creme, utilizzate per anni e molto spesso, non sono proprio l’ideale per la cute che viene fortemente stressata.

Una soluzione a lungo termine viene offerta dalla tecnologia laser e a luce pulsata.

Il meccanismo che sta alla base di tale procedura di medicina estetica è molto semplice: il bulbo pilifero viene colpito selettivamente e compromesso grazie all’energia termica rilasciata dalle apparecchiature. Ciò causa la morte del pelo che viene quindi estirpato dalla radice. L’energia rilasciata dal laser o dalla luce pulsata è controllata, intensa ma brevissima e questo permette di lasciare del tutto inalterati i tessuti circostanti che, quindi, non vengono danneggiati.

Si tratta di una tecnologia sicura e che fornisce risultati duraturi e soddisfacenti.

Questo trattamento estetico consente di evitare di pensare alla depilazione per molto tempo ma non è permanente. Inoltre, sebbene i peli inevitabilmente ricrescano dopo un certo periodo, si presentano molto più deboli (quindi più fini e meno scuri) rispetto a prima.

Va inoltre ricordato che è necessario sottoporsi a più sedute poiché è possibile trattare i peli solo quando sono in fase di crescita (detta “anagen”) e, naturalmente, non tutti i peli si trovano nella stessa fase contemporaneamente.

09
06.2015

Eliminare definitivamente i tatuaggi con il laser

Sta finalmente ritornando la bella stagione e tra poco ci potremo liberare dei pesanti vestiti che ci hanno accompagnato negli ultimi mesi.

Con l’arrivo dell’estate si ripropone tuttavia il problema dei peli superflui.

Non che d’inverno la questione non sussista, ma di certo gli abiti coprenti e le scarse occasioni di mostrare braccia e gambe sono stati a volte una scusa per rimandare l’epilazione.

I peli superflui rappresentano un fastidio non indifferente per la stragrande maggioranza delle donne e i tradizionali metodi di epilazione non garantiscono risultati duraturi: nel giro di una settimana o, nel migliore dei casi, due, gli odiati peletti si ripresentano.

Se si opta per la tradizionale “ceretta” è necessario aspettare un periodo di tempo sufficiente affinché la maggior parte dei peli sia ricresciuta abbastanza da essere estirpata. Molte donne tuttavia non si sentono a proprio agio se non sono sempre perfettamente curate e allora optano per alternative più rapide, come creme depilatorie o rasoi. In quest’ultimo caso però, i peli spesso ricrescono più grossi – e visibili – e si tratta comunque di un’attività che va svolta con frequenza: una gran perdita di tempo insomma.

Va poi detto che cere bollenti, rasoi o creme, utilizzate per anni e molto spesso, non sono proprio l’ideale per la cute che viene fortemente stressata.

Una soluzione a lungo termine viene offerta dalla tecnologia laser e a luce pulsata.

Il meccanismo che sta alla base di tale procedura di medicina estetica è molto semplice: il bulbo pilifero viene colpito selettivamente e compromesso grazie all’energia termica rilasciata dalle apparecchiature. Ciò causa la morte del pelo che viene quindi estirpato dalla radice. L’energia rilasciata dal laser o dalla luce pulsata è controllata, intensa ma brevissima e questo permette di lasciare del tutto inalterati i tessuti circostanti che, quindi, non vengono danneggiati.

Si tratta di una tecnologia sicura e che fornisce risultati duraturi e soddisfacenti.

Questo trattamento estetico consente di evitare di pensare alla depilazione per molto tempo ma non è permanente. Inoltre, sebbene i peli inevitabilmente ricrescano dopo un certo periodo, si presentano molto più deboli (quindi più fini e meno scuri) rispetto a prima.

Va inoltre ricordato che è necessario sottoporsi a più sedute poiché è possibile trattare i peli solo quando sono in fase di crescita (detta “anagen”) e, naturalmente, non tutti i peli si trovano nella stessa fase contemporaneamente.

Zona_Y_collo_e_decollete
20
03.2018

Zona Y: tra volto e décolleté

La bellezza, si sa, è soggettiva e, come tale, viene ricercata nelle forme più disparate.

La nostra società, come noto, dà molta importanza all’immagine esteriore. Quello che mostriamo agli altri riflette, in buona misura, anche il nostro modo di essere. Le scelte estetiche che compiamo ogni giorno rivelano molto della nostra personalità e del nostro modo di pensare e vivere. Queste considerazioni sono ancora più valide se pensiamo alle forme con cui quotidianamente cerchiamo di abbellire e decorare il nostro corpo.

Negli ultimi anni, in particolare, si è assistito a un aumento esponenziale dei tatuaggi. Questa forma di decorazione del corpo non è assolutamente una novità: da sempre l’uomo ha sentito il bisogno di colorare la propria pelle per le ragioni più disparate. Quali che siano le cause, è comunque possibile affermare che con il tatuaggio si vuole lanciare un messaggio, comunicare qualcosa di sé agli altri.

Spesso però ci si stanca o ci si pente di un disegno o del messaggio che abbiamo deciso di imprimere permanentemente nella pelle. Con il passare degli anni, il tatuaggio potrebbe non piacere o non rappresentarci più.

Che fare in quei casi?

Molti si rassegnano a portare questa traccia, magari cercando di coprirla con gli indumenti.

Altri invece optano per una scelta più risolutiva e decidono di ricorrere al medico estetico.

Grazie alla tecnologia laser – ed in particolare il laser Q-switched – è infatti possibile eliminare le particelle di inchiostro iniettate nel derma con gli aghi.

Per eliminare un tattoo sono necessarie diverse sedute. Il numero preciso varia molto in base alla grandezza del disegno da eliminare e, soprattutto dai pigmenti utilizzati. Infatti i colori più chiari (soprattutto il giallo e il bianco), risultano più resistenti.

Ci sono poi diversi altri fattori da considerare: il tempo trascorso da quando è stato effettuato il tatuaggio, il grado – soggettivo – di assorbimento del pigmento da parte del derma, la tecnica con la quale è stato inoculato l’inchiostro, ecc.

Per avere un’idea più precisa del numero di sedute necessarie è fondamentale quindi la visita con il chirurgo estetico.

acne, brufoli, cura della pelle
25
04.2017

Pelle perfetta senza imperfezioni

La bellezza, si sa, è soggettiva e, come tale, viene ricercata nelle forme più disparate.

La nostra società, come noto, dà molta importanza all’immagine esteriore. Quello che mostriamo agli altri riflette, in buona misura, anche il nostro modo di essere. Le scelte estetiche che compiamo ogni giorno rivelano molto della nostra personalità e del nostro modo di pensare e vivere. Queste considerazioni sono ancora più valide se pensiamo alle forme con cui quotidianamente cerchiamo di abbellire e decorare il nostro corpo.

Negli ultimi anni, in particolare, si è assistito a un aumento esponenziale dei tatuaggi. Questa forma di decorazione del corpo non è assolutamente una novità: da sempre l’uomo ha sentito il bisogno di colorare la propria pelle per le ragioni più disparate. Quali che siano le cause, è comunque possibile affermare che con il tatuaggio si vuole lanciare un messaggio, comunicare qualcosa di sé agli altri.

Spesso però ci si stanca o ci si pente di un disegno o del messaggio che abbiamo deciso di imprimere permanentemente nella pelle. Con il passare degli anni, il tatuaggio potrebbe non piacere o non rappresentarci più.

Che fare in quei casi?

Molti si rassegnano a portare questa traccia, magari cercando di coprirla con gli indumenti.

Altri invece optano per una scelta più risolutiva e decidono di ricorrere al medico estetico.

Grazie alla tecnologia laser – ed in particolare il laser Q-switched – è infatti possibile eliminare le particelle di inchiostro iniettate nel derma con gli aghi.

Per eliminare un tattoo sono necessarie diverse sedute. Il numero preciso varia molto in base alla grandezza del disegno da eliminare e, soprattutto dai pigmenti utilizzati. Infatti i colori più chiari (soprattutto il giallo e il bianco), risultano più resistenti.

Ci sono poi diversi altri fattori da considerare: il tempo trascorso da quando è stato effettuato il tatuaggio, il grado – soggettivo – di assorbimento del pigmento da parte del derma, la tecnica con la quale è stato inoculato l’inchiostro, ecc.

Per avere un’idea più precisa del numero di sedute necessarie è fondamentale quindi la visita con il chirurgo estetico.

Rosacea Couperose
18
11.2016

Rosacea, come riconoscerla e curarla

La bellezza, si sa, è soggettiva e, come tale, viene ricercata nelle forme più disparate.

La nostra società, come noto, dà molta importanza all’immagine esteriore. Quello che mostriamo agli altri riflette, in buona misura, anche il nostro modo di essere. Le scelte estetiche che compiamo ogni giorno rivelano molto della nostra personalità e del nostro modo di pensare e vivere. Queste considerazioni sono ancora più valide se pensiamo alle forme con cui quotidianamente cerchiamo di abbellire e decorare il nostro corpo.

Negli ultimi anni, in particolare, si è assistito a un aumento esponenziale dei tatuaggi. Questa forma di decorazione del corpo non è assolutamente una novità: da sempre l’uomo ha sentito il bisogno di colorare la propria pelle per le ragioni più disparate. Quali che siano le cause, è comunque possibile affermare che con il tatuaggio si vuole lanciare un messaggio, comunicare qualcosa di sé agli altri.

Spesso però ci si stanca o ci si pente di un disegno o del messaggio che abbiamo deciso di imprimere permanentemente nella pelle. Con il passare degli anni, il tatuaggio potrebbe non piacere o non rappresentarci più.

Che fare in quei casi?

Molti si rassegnano a portare questa traccia, magari cercando di coprirla con gli indumenti.

Altri invece optano per una scelta più risolutiva e decidono di ricorrere al medico estetico.

Grazie alla tecnologia laser – ed in particolare il laser Q-switched – è infatti possibile eliminare le particelle di inchiostro iniettate nel derma con gli aghi.

Per eliminare un tattoo sono necessarie diverse sedute. Il numero preciso varia molto in base alla grandezza del disegno da eliminare e, soprattutto dai pigmenti utilizzati. Infatti i colori più chiari (soprattutto il giallo e il bianco), risultano più resistenti.

Ci sono poi diversi altri fattori da considerare: il tempo trascorso da quando è stato effettuato il tatuaggio, il grado – soggettivo – di assorbimento del pigmento da parte del derma, la tecnica con la quale è stato inoculato l’inchiostro, ecc.

Per avere un’idea più precisa del numero di sedute necessarie è fondamentale quindi la visita con il chirurgo estetico.

06
10.2015

Tatoo non mi piaci più!

La bellezza, si sa, è soggettiva e, come tale, viene ricercata nelle forme più disparate.

La nostra società, come noto, dà molta importanza all’immagine esteriore. Quello che mostriamo agli altri riflette, in buona misura, anche il nostro modo di essere. Le scelte estetiche che compiamo ogni giorno rivelano molto della nostra personalità e del nostro modo di pensare e vivere. Queste considerazioni sono ancora più valide se pensiamo alle forme con cui quotidianamente cerchiamo di abbellire e decorare il nostro corpo.

Negli ultimi anni, in particolare, si è assistito a un aumento esponenziale dei tatuaggi. Questa forma di decorazione del corpo non è assolutamente una novità: da sempre l’uomo ha sentito il bisogno di colorare la propria pelle per le ragioni più disparate. Quali che siano le cause, è comunque possibile affermare che con il tatuaggio si vuole lanciare un messaggio, comunicare qualcosa di sé agli altri.

Spesso però ci si stanca o ci si pente di un disegno o del messaggio che abbiamo deciso di imprimere permanentemente nella pelle. Con il passare degli anni, il tatuaggio potrebbe non piacere o non rappresentarci più.

Che fare in quei casi?

Molti si rassegnano a portare questa traccia, magari cercando di coprirla con gli indumenti.

Altri invece optano per una scelta più risolutiva e decidono di ricorrere al medico estetico.

Grazie alla tecnologia laser – ed in particolare il laser Q-switched – è infatti possibile eliminare le particelle di inchiostro iniettate nel derma con gli aghi.

Per eliminare un tattoo sono necessarie diverse sedute. Il numero preciso varia molto in base alla grandezza del disegno da eliminare e, soprattutto dai pigmenti utilizzati. Infatti i colori più chiari (soprattutto il giallo e il bianco), risultano più resistenti.

Ci sono poi diversi altri fattori da considerare: il tempo trascorso da quando è stato effettuato il tatuaggio, il grado – soggettivo – di assorbimento del pigmento da parte del derma, la tecnica con la quale è stato inoculato l’inchiostro, ecc.

Per avere un’idea più precisa del numero di sedute necessarie è fondamentale quindi la visita con il chirurgo estetico.

14
07.2015

Le ipermelanosi del volto: ovvero quelle antiestetiche macchie scure

La bellezza, si sa, è soggettiva e, come tale, viene ricercata nelle forme più disparate.

La nostra società, come noto, dà molta importanza all’immagine esteriore. Quello che mostriamo agli altri riflette, in buona misura, anche il nostro modo di essere. Le scelte estetiche che compiamo ogni giorno rivelano molto della nostra personalità e del nostro modo di pensare e vivere. Queste considerazioni sono ancora più valide se pensiamo alle forme con cui quotidianamente cerchiamo di abbellire e decorare il nostro corpo.

Negli ultimi anni, in particolare, si è assistito a un aumento esponenziale dei tatuaggi. Questa forma di decorazione del corpo non è assolutamente una novità: da sempre l’uomo ha sentito il bisogno di colorare la propria pelle per le ragioni più disparate. Quali che siano le cause, è comunque possibile affermare che con il tatuaggio si vuole lanciare un messaggio, comunicare qualcosa di sé agli altri.

Spesso però ci si stanca o ci si pente di un disegno o del messaggio che abbiamo deciso di imprimere permanentemente nella pelle. Con il passare degli anni, il tatuaggio potrebbe non piacere o non rappresentarci più.

Che fare in quei casi?

Molti si rassegnano a portare questa traccia, magari cercando di coprirla con gli indumenti.

Altri invece optano per una scelta più risolutiva e decidono di ricorrere al medico estetico.

Grazie alla tecnologia laser – ed in particolare il laser Q-switched – è infatti possibile eliminare le particelle di inchiostro iniettate nel derma con gli aghi.

Per eliminare un tattoo sono necessarie diverse sedute. Il numero preciso varia molto in base alla grandezza del disegno da eliminare e, soprattutto dai pigmenti utilizzati. Infatti i colori più chiari (soprattutto il giallo e il bianco), risultano più resistenti.

Ci sono poi diversi altri fattori da considerare: il tempo trascorso da quando è stato effettuato il tatuaggio, il grado – soggettivo – di assorbimento del pigmento da parte del derma, la tecnica con la quale è stato inoculato l’inchiostro, ecc.

Per avere un’idea più precisa del numero di sedute necessarie è fondamentale quindi la visita con il chirurgo estetico.

30
06.2015

Buccia d'arancia non parliamo di cocktail ma… di cellulite

La bellezza, si sa, è soggettiva e, come tale, viene ricercata nelle forme più disparate.

La nostra società, come noto, dà molta importanza all’immagine esteriore. Quello che mostriamo agli altri riflette, in buona misura, anche il nostro modo di essere. Le scelte estetiche che compiamo ogni giorno rivelano molto della nostra personalità e del nostro modo di pensare e vivere. Queste considerazioni sono ancora più valide se pensiamo alle forme con cui quotidianamente cerchiamo di abbellire e decorare il nostro corpo.

Negli ultimi anni, in particolare, si è assistito a un aumento esponenziale dei tatuaggi. Questa forma di decorazione del corpo non è assolutamente una novità: da sempre l’uomo ha sentito il bisogno di colorare la propria pelle per le ragioni più disparate. Quali che siano le cause, è comunque possibile affermare che con il tatuaggio si vuole lanciare un messaggio, comunicare qualcosa di sé agli altri.

Spesso però ci si stanca o ci si pente di un disegno o del messaggio che abbiamo deciso di imprimere permanentemente nella pelle. Con il passare degli anni, il tatuaggio potrebbe non piacere o non rappresentarci più.

Che fare in quei casi?

Molti si rassegnano a portare questa traccia, magari cercando di coprirla con gli indumenti.

Altri invece optano per una scelta più risolutiva e decidono di ricorrere al medico estetico.

Grazie alla tecnologia laser – ed in particolare il laser Q-switched – è infatti possibile eliminare le particelle di inchiostro iniettate nel derma con gli aghi.

Per eliminare un tattoo sono necessarie diverse sedute. Il numero preciso varia molto in base alla grandezza del disegno da eliminare e, soprattutto dai pigmenti utilizzati. Infatti i colori più chiari (soprattutto il giallo e il bianco), risultano più resistenti.

Ci sono poi diversi altri fattori da considerare: il tempo trascorso da quando è stato effettuato il tatuaggio, il grado – soggettivo – di assorbimento del pigmento da parte del derma, la tecnica con la quale è stato inoculato l’inchiostro, ecc.

Per avere un’idea più precisa del numero di sedute necessarie è fondamentale quindi la visita con il chirurgo estetico.

23
06.2015

Peli superflui addio

La bellezza, si sa, è soggettiva e, come tale, viene ricercata nelle forme più disparate.

La nostra società, come noto, dà molta importanza all’immagine esteriore. Quello che mostriamo agli altri riflette, in buona misura, anche il nostro modo di essere. Le scelte estetiche che compiamo ogni giorno rivelano molto della nostra personalità e del nostro modo di pensare e vivere. Queste considerazioni sono ancora più valide se pensiamo alle forme con cui quotidianamente cerchiamo di abbellire e decorare il nostro corpo.

Negli ultimi anni, in particolare, si è assistito a un aumento esponenziale dei tatuaggi. Questa forma di decorazione del corpo non è assolutamente una novità: da sempre l’uomo ha sentito il bisogno di colorare la propria pelle per le ragioni più disparate. Quali che siano le cause, è comunque possibile affermare che con il tatuaggio si vuole lanciare un messaggio, comunicare qualcosa di sé agli altri.

Spesso però ci si stanca o ci si pente di un disegno o del messaggio che abbiamo deciso di imprimere permanentemente nella pelle. Con il passare degli anni, il tatuaggio potrebbe non piacere o non rappresentarci più.

Che fare in quei casi?

Molti si rassegnano a portare questa traccia, magari cercando di coprirla con gli indumenti.

Altri invece optano per una scelta più risolutiva e decidono di ricorrere al medico estetico.

Grazie alla tecnologia laser – ed in particolare il laser Q-switched – è infatti possibile eliminare le particelle di inchiostro iniettate nel derma con gli aghi.

Per eliminare un tattoo sono necessarie diverse sedute. Il numero preciso varia molto in base alla grandezza del disegno da eliminare e, soprattutto dai pigmenti utilizzati. Infatti i colori più chiari (soprattutto il giallo e il bianco), risultano più resistenti.

Ci sono poi diversi altri fattori da considerare: il tempo trascorso da quando è stato effettuato il tatuaggio, il grado – soggettivo – di assorbimento del pigmento da parte del derma, la tecnica con la quale è stato inoculato l’inchiostro, ecc.

Per avere un’idea più precisa del numero di sedute necessarie è fondamentale quindi la visita con il chirurgo estetico.

09
06.2015

Eliminare definitivamente i tatuaggi con il laser

La bellezza, si sa, è soggettiva e, come tale, viene ricercata nelle forme più disparate.

La nostra società, come noto, dà molta importanza all’immagine esteriore. Quello che mostriamo agli altri riflette, in buona misura, anche il nostro modo di essere. Le scelte estetiche che compiamo ogni giorno rivelano molto della nostra personalità e del nostro modo di pensare e vivere. Queste considerazioni sono ancora più valide se pensiamo alle forme con cui quotidianamente cerchiamo di abbellire e decorare il nostro corpo.

Negli ultimi anni, in particolare, si è assistito a un aumento esponenziale dei tatuaggi. Questa forma di decorazione del corpo non è assolutamente una novità: da sempre l’uomo ha sentito il bisogno di colorare la propria pelle per le ragioni più disparate. Quali che siano le cause, è comunque possibile affermare che con il tatuaggio si vuole lanciare un messaggio, comunicare qualcosa di sé agli altri.

Spesso però ci si stanca o ci si pente di un disegno o del messaggio che abbiamo deciso di imprimere permanentemente nella pelle. Con il passare degli anni, il tatuaggio potrebbe non piacere o non rappresentarci più.

Che fare in quei casi?

Molti si rassegnano a portare questa traccia, magari cercando di coprirla con gli indumenti.

Altri invece optano per una scelta più risolutiva e decidono di ricorrere al medico estetico.

Grazie alla tecnologia laser – ed in particolare il laser Q-switched – è infatti possibile eliminare le particelle di inchiostro iniettate nel derma con gli aghi.

Per eliminare un tattoo sono necessarie diverse sedute. Il numero preciso varia molto in base alla grandezza del disegno da eliminare e, soprattutto dai pigmenti utilizzati. Infatti i colori più chiari (soprattutto il giallo e il bianco), risultano più resistenti.

Ci sono poi diversi altri fattori da considerare: il tempo trascorso da quando è stato effettuato il tatuaggio, il grado – soggettivo – di assorbimento del pigmento da parte del derma, la tecnica con la quale è stato inoculato l’inchiostro, ecc.

Per avere un’idea più precisa del numero di sedute necessarie è fondamentale quindi la visita con il chirurgo estetico.

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