CENTRO LASER DERMATOLOGICO DOTT. LASPINA

ARTICOLI

13
06.2019

I miei protocolli a effetto booster

La medicina estetica si avvale oggi di tecnologie sempre più sofisticate, cocktail  iniettabili e protocolli personalizzati  volti al recupero e alla cura della pelle a partire dalle sue fondamenta. La correzione intesa come tale, di una ruga troppo marcata, di  labbra eccessivamente sottili o di un viso svuotato, è certamente importante ma occorre tenere a mente che per la riuscita di qualsiasi trattamento del genere, è essenziale innanzitutto che la pelle si presenti tonica, ben idratata e compatta.

Dopo anni di esperienza ho messo a punto un “percorso medico di bellezza” composto di 3 protocolli  specifici per diversi gradi di fotoaging, basati sull’impiego  combinato di tecnologie differenti con un  booster cosmeceutico (RHA® topical skinbooster, Teoxane). I protocolli combinano 2 diverse fasi di intervento in sequenza. La prima è mirata a risolvere le problematiche legate all’età (rugosità, lassità, svuotamento, cicatrici, macchie) e sfrutta l’impiego di un  dispositivo (laser, radiofrequenza o peeling chimico) sulla base del tipo di pelle (cute secca, seborroica, sensibile e/o con  teleangectasie), dell’età e degli inestetismi presenti. Il secondo, invece, sfrutta l’azione di un booster cosmeceutico a duplice azione:  filmante-protettiva e rigenerativa, in grado di aumentare l’efficacia dei trattamenti e proteggere la cute lesa dopo le procedure.

Che si  parli di laser o di altre metodiche, infatti, alla base del meccanismo d’azione vi è lo stimolo rigenerativo che origina dal tessuto sano, tra  le zone di tessuto che risulta danneggiato dal dispositivo. Se da un lato il danno cutaneo, più o meno profondo a seconda della tecnologia impiegata, costringe la pelle a entrare in modalità di riparazione, dall’altro comporta anche una compromissione della sua  barriera protettiva, un crescente stato infiammatorio e una maggiore suscettibilità alle sovrainfezioni. Applicare sostanze  potenzialmente irritanti in questa fase potrebbe quindi peggiorare il discomfort e rallentare i processi di guarigione e rinnovamento cutaneo innescati dall’apparecchiatura. Ecco perché la mia scelta del booster è ricaduta su un cosmeceutico sterile, dermatologicamente testato e senza conservanti, formulato specificamente per rispondere alle esigenze della cute lesa. Un prodotto trasversale, per uso medico, a base di 4 ingredienti concentrati (acido ialuronico cross-linkato RHA®, acido ialuronico libero, complesso dermo-ristrutturante, con amminoacidi, vitamine, antiossidanti e sali minerali, e metil-glucoside fosfato, un attivatore fibroblastico) che funziona sia da acceleratore della riepitelizzazione cutanea che da filmante protettivo a effetto barriera.

Tornando ai miei protocolli, il primo prevede il trattamento del fotoaging severo mediante 3 sedute di laser frazionato ablativo (talvolta di  radiofrequenza ad aghi ad alta intensità o di peeling profondi) effettuate a distanza di 45-60 giorni durante il periodo invernale. Il protocollo produce micro-ulcerazioni, con delipidizzazione, infiammazione e disidratazione temporanea. L’applicazione del booster cosmeceutico contribuisce a creare una barriera protettiva per ridurre il rischio di sovrainfezioni mentre l’ingresso degli attivi  riepitelizzanti contenuti, supporta la stimolazione fibroblastica innescata dal laser. Il secondo protocollo è specifico per il fotoaging  lieve-moderato e prevede 3 sedute di laser non ablativo (o anche di peeling intermedi o di radiofrequenza ad aghi a media intensità) distanziate di 30 giorni. Anche in questo caso il protocollo è invernale, nonostante l’entità del danno cutaneo prodotto sia inferiore. Il booster cosmeceutico, agendo in questo caso più superficialmente, funge da idratante profondo capace di accelerare i tempi di recupero della pelle. Per entrambi i protocolli durante la stagione estiva si effettua una fase di mantenimento mediante cocktail iniettivi ridensificanti. Considerando che l’azione del laser continua per circa sei mesi dopo il trattamento, la concomitante applicazione del  prodotto non farà che mantenere la stimolazione collagenica attiva tra un ciclo di laser e l’altro. Il terzo protocollo è specifico per i  pazienti che non desiderano sottoporsi a trattamenti invasivi né tanto meno iniettivi e preferiscono soluzioni soft di prevenzione dell’invecchiamento cutaneo. Prevede 4 sedute di peeling superficiale (o di radiofrequenza frazionata) a cadenza quindicinale, da effettuare in un qualsiasi momento dell’anno, cui segue un mantenimento a cadenza mensile per tre mesi. Applicato al termine di ogni  seduta il booster fungerà da “filler senza aghi”, con un immediato ed evidente effetto tensore. Per ogni protocollo, tra una seduta e  l’altra, suggerisco l’applicazione di un fotoprotettore con SFP50+ la mattina e un siero idratante a base dello stesso acido ialuronico del  booster cosmeceutico la sera.

14
04.2015

Invecchiamento cutaneo, il nostro amico inverno

La medicina estetica si avvale oggi di tecnologie sempre più sofisticate, cocktail  iniettabili e protocolli personalizzati  volti al recupero e alla cura della pelle a partire dalle sue fondamenta. La correzione intesa come tale, di una ruga troppo marcata, di  labbra eccessivamente sottili o di un viso svuotato, è certamente importante ma occorre tenere a mente che per la riuscita di qualsiasi trattamento del genere, è essenziale innanzitutto che la pelle si presenti tonica, ben idratata e compatta.

Dopo anni di esperienza ho messo a punto un “percorso medico di bellezza” composto di 3 protocolli  specifici per diversi gradi di fotoaging, basati sull’impiego  combinato di tecnologie differenti con un  booster cosmeceutico (RHA® topical skinbooster, Teoxane). I protocolli combinano 2 diverse fasi di intervento in sequenza. La prima è mirata a risolvere le problematiche legate all’età (rugosità, lassità, svuotamento, cicatrici, macchie) e sfrutta l’impiego di un  dispositivo (laser, radiofrequenza o peeling chimico) sulla base del tipo di pelle (cute secca, seborroica, sensibile e/o con  teleangectasie), dell’età e degli inestetismi presenti. Il secondo, invece, sfrutta l’azione di un booster cosmeceutico a duplice azione:  filmante-protettiva e rigenerativa, in grado di aumentare l’efficacia dei trattamenti e proteggere la cute lesa dopo le procedure.

Che si  parli di laser o di altre metodiche, infatti, alla base del meccanismo d’azione vi è lo stimolo rigenerativo che origina dal tessuto sano, tra  le zone di tessuto che risulta danneggiato dal dispositivo. Se da un lato il danno cutaneo, più o meno profondo a seconda della tecnologia impiegata, costringe la pelle a entrare in modalità di riparazione, dall’altro comporta anche una compromissione della sua  barriera protettiva, un crescente stato infiammatorio e una maggiore suscettibilità alle sovrainfezioni. Applicare sostanze  potenzialmente irritanti in questa fase potrebbe quindi peggiorare il discomfort e rallentare i processi di guarigione e rinnovamento cutaneo innescati dall’apparecchiatura. Ecco perché la mia scelta del booster è ricaduta su un cosmeceutico sterile, dermatologicamente testato e senza conservanti, formulato specificamente per rispondere alle esigenze della cute lesa. Un prodotto trasversale, per uso medico, a base di 4 ingredienti concentrati (acido ialuronico cross-linkato RHA®, acido ialuronico libero, complesso dermo-ristrutturante, con amminoacidi, vitamine, antiossidanti e sali minerali, e metil-glucoside fosfato, un attivatore fibroblastico) che funziona sia da acceleratore della riepitelizzazione cutanea che da filmante protettivo a effetto barriera.

Tornando ai miei protocolli, il primo prevede il trattamento del fotoaging severo mediante 3 sedute di laser frazionato ablativo (talvolta di  radiofrequenza ad aghi ad alta intensità o di peeling profondi) effettuate a distanza di 45-60 giorni durante il periodo invernale. Il protocollo produce micro-ulcerazioni, con delipidizzazione, infiammazione e disidratazione temporanea. L’applicazione del booster cosmeceutico contribuisce a creare una barriera protettiva per ridurre il rischio di sovrainfezioni mentre l’ingresso degli attivi  riepitelizzanti contenuti, supporta la stimolazione fibroblastica innescata dal laser. Il secondo protocollo è specifico per il fotoaging  lieve-moderato e prevede 3 sedute di laser non ablativo (o anche di peeling intermedi o di radiofrequenza ad aghi a media intensità) distanziate di 30 giorni. Anche in questo caso il protocollo è invernale, nonostante l’entità del danno cutaneo prodotto sia inferiore. Il booster cosmeceutico, agendo in questo caso più superficialmente, funge da idratante profondo capace di accelerare i tempi di recupero della pelle. Per entrambi i protocolli durante la stagione estiva si effettua una fase di mantenimento mediante cocktail iniettivi ridensificanti. Considerando che l’azione del laser continua per circa sei mesi dopo il trattamento, la concomitante applicazione del  prodotto non farà che mantenere la stimolazione collagenica attiva tra un ciclo di laser e l’altro. Il terzo protocollo è specifico per i  pazienti che non desiderano sottoporsi a trattamenti invasivi né tanto meno iniettivi e preferiscono soluzioni soft di prevenzione dell’invecchiamento cutaneo. Prevede 4 sedute di peeling superficiale (o di radiofrequenza frazionata) a cadenza quindicinale, da effettuare in un qualsiasi momento dell’anno, cui segue un mantenimento a cadenza mensile per tre mesi. Applicato al termine di ogni  seduta il booster fungerà da “filler senza aghi”, con un immediato ed evidente effetto tensore. Per ogni protocollo, tra una seduta e  l’altra, suggerisco l’applicazione di un fotoprotettore con SFP50+ la mattina e un siero idratante a base dello stesso acido ialuronico del  booster cosmeceutico la sera.

13
06.2019

I miei protocolli a effetto booster

Come noto, l’invecchiamento è un fisiologico ed inevitabile processo al quale va incontro l’organismo con il passare del tempo, caratterizzato da un insieme di modificazioni istologiche e cliniche particolarmente visibili a livello cutaneo.

L’aspetto invecchiato della cute del volto è dovuto al cronoaging e a fattori ambientali; il cronoaging è determinato da fattori genetici e metabolici e dalle alterazioni ormonali legate al passare del tempo, mentre tra i fattori ambientali ricordiamo le radiazioni ultraultraviolette il c.d. fotoaging e i danni causati dal fumo. (altro…)

14
04.2015

Invecchiamento cutaneo, il nostro amico inverno

Come noto, l’invecchiamento è un fisiologico ed inevitabile processo al quale va incontro l’organismo con il passare del tempo, caratterizzato da un insieme di modificazioni istologiche e cliniche particolarmente visibili a livello cutaneo.

L’aspetto invecchiato della cute del volto è dovuto al cronoaging e a fattori ambientali; il cronoaging è determinato da fattori genetici e metabolici e dalle alterazioni ormonali legate al passare del tempo, mentre tra i fattori ambientali ricordiamo le radiazioni ultraultraviolette il c.d. fotoaging e i danni causati dal fumo. (altro…)

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