NUTRIRSI COSCIENZIOSAMENTE
Intervista alla Dott.ssa Mariarosaria Valente
Lo Studio Laspina si avvale di collaborazioni importanti nell’ambito di vari settori. Quest’uscita è dedicata ad un personaggio di rilievo nel mondo della medicina e nutrizione, la dottoressa Mariarosaria Valente, che fornisce ai lettori di Mia Magazine qualche prezioso consiglio per uno stile di vita sano e bilanciato.
Potremmo definirla una professionista “multitasking”: Mariarosaria Valente è medico chirurgo, con specializzazione in Anestesia e Rianimazione ed in Neurologia e con numerosi interessi. Da qualche anno ha iniziato ad approfondire il mondo dell’alimentazione, al fine di utilizzare la nutrizione come supporto ai farmaci in alcune malattie neurologiche.
1) Parliamo della sua preparazione e di come è arrivata ad abbracciare la nutrizione, sua grande passione.
Ho lavorato come rianimatrice presso la terapia intensiva del Policlinico Gemelli (Università Cattolica del S. Cuore) per circa 10 anni. Sono specialista in Neurologia, ed attualmente lavoro presso la Clinica Neurologica dell’Università di Udine (Azienda Sanitaria Universitaria Friuli Centrale), in qualità di professore associato.
Come filosofia di vita, credo che nutrirsi nel modo corretto faccia la differenza per ciascuno di noi. Nel mio percorso personale, ho sempre cercato di controllare il peso e di non lasciarmi mai andare: la vita è una continua sfida e l’agguato di qualche kg in più è sempre alle porte, specialmente per chi, come me, ha avuto più di una gravidanza (5 figli, NdR). Qualche anno fa rimasi molto colpita, durante un congresso scientifico, dalla possibile applicazione della dieta chetogenica in alcune patologie neurologiche, in particolare nell’epilessia farmacoresistente.
La dieta chetogenica è una dieta che, a fronte di un apporto proteico normale, sfrutta a scopo energetico i grassi al posto degli zuccheri, favorendo la produzione di corpi chetonici che sono gli stessi che produciamo nel digiuno. I corpi chetonici svolgono numerose azioni,
in particolare quella antinfiammatoria ma anche di attivazione metabolica e di rinnovo strutturale delle cellule. Nella pratica clinica, in collaborazione con due biologhe nutrizioniste, la stiamo attualmente proponendo nella terapia dell’emicrania e per il trattamento della fatica nella Sclerosi
multipla. Va detto però che un regime dietetico chetogenico deve essere seguito per un periodo limitato e sotto stretto controllo dello specialista.
A parte la dieta chetogenica e le sue possibili applicazioni terapeutiche, credo fermamente che tutti i farmaci, di cui oggi ampiamente disponiamo, vadano supportati da una corretta alimentazione e da un corretto stile di vita per funzionare al meglio. In particolare i farmaci dovrebbero essere utilizzati per combattere le malattie e non per correggere le conseguenze di uno stile di vita errato. Questo potrebbe farci cadere in un deleterio circolo
vizioso.
2) Mangiare bene per uno stile di vita sano. Quali, vista la sua esperienza, i consigli da seguire?
Credo che ciascun alimento, se assunto in quantità adeguate e senza alterazioni, possa essere buono. E con questo intendo alimenti naturali, cucinati in maniera semplice e conditi quel poco che serve a non ledere le caratteristiche originali dell’alimento stesso. In generale dovremmo sempre optare per alimenti freschi, genuini e poco artefatti.
Prevalentemente crudi o poco cotti.
3) Che cosa significa avere una buona alimentazione antiinfiammatoria?
Gli sbagli più comuni sono quelli legati all’associazione non corretta dei cibi: anche unire più tipi di proteine è sbagliato; nell’intestino ogni alimento segue una via di assorbimento diversa ed ogni processo addizionale lo affatica inutilmente.
4) Scendendo nel pratico, facciamo qualche esempio. Ci sono cibi che si possono evitare per migliorare psoriasi, dermatiti e malattie della pelle?
Per favorire un benessere generale dell’organismo è buona norma mangiare a basso indice glicemico, cercando di mantenere un tenore di calma insulinica. Più che evitare completamente i carboidrati è importante ad esempio combinare bene gli alimenti, mangiare con pochissimo zucchero e poco sale. Un esempio pratico? Non mangiare da solo il riso ma abbinarlo sempre alle verdure per abbassarne l’indice glicemico.
Evitare gli insaccati soprattutto perché sono alimenti processati, consumare la carne rossa con estrema moderazione e ridurre il glutine. La riduzione drastica del glutine aiuterà anche i soggetti afflitti da problemi di pelle. La dermobiotica si occupa del supporto che può essere dato alla cura delle malattie della pelle intervenendo sulla salute del microbiota intestinale attraverso anche un corretta alimentazione. Non è casuale che l’acne venga
anche chiamata il diabete della pelle. Quale migliore esempio di connessione?)
5) Diamo un consiglio alle lettrici sempre in lotta con la tiroide: possiamo cercare di farla funzionare al meglio con l’alimentazione?
Generalmente viene consigliato di eliminare la soia per chi soffre di patologie legate alla tiroide. Il problema, a mio parere, non è la soia in sé, ma sono tutte le sostanze nocive che ingeriamo con la soia OGM tutti i giorni. I Giapponesi, ad esempio, mangiano molta soia, ma le loro coltivazioni sono più naturali ed i fitoestrogeni contenuti nei loro prodotti hanno mostrato di svolgere una funzione protettiva nei confronti di alcuni tumori. Un altro aspetto da sfatare è il mito del sale iodato. Bisogna considerare che il sale che utilizziamo è spesso processato e che il sale marino viene estratto da un mare inquinato. Il salgemma (tipo il sale dell’Himalaya od altri) è sicuramente meno artefatto. È raccomandabile comunque abituarsi a mangiare senza sale.
6) Un consiglio alimentare per il settore maschile?
Per il gonfiore addominale, che spesso affligge la popolazione maschile, un consiglio valido può essere quello di porre attenzione alla regolarità ed alla salute dell’intestino. Il gonfiore addominale spesso è indice di disbiosi. Il nostro intestino è una nicchia ecologica ed è popolato da numerosi microrganismi che ne assicurano un corretto funzionamento (eubiosi). L’equilibrio tra microrganismi amici e microrganismi patogeni è una condizione che va mantenuta con un’alimentazione corretta ed una pulizia adeguata. In caso di disbiosi persistente, è consigliabile rivolgersi ad uno specialista della nutrizione.
7) Qual è, nella sua visione, il regime alimentare più valido?
Non credo che, in linea generale, ci sia un regime alimentare più valido di un altro, se non nelle specificità precedentemente accennate. Sarebbe importante che ciascuno acquisisse principi nutrizionali da portare con sé come bagaglio culturale fin da bambini, per tutta la vita. Manca una cultura educativa in tal senso!
8) Se dovessimo trovare il giusto compromesso tra “regime dietetico” e “libertà”, nell’ottica del vivere bene ed in armonia con noi stessi, pensa sia possibile raggiungere questo equilibrio? Se si in che modo?
Per il nostro modo di vivere occidentale, il fine settimana è sempre il momento più pericoloso e delicato per il regime alimentare. Un consiglio molto generale è quello di essere rigorosi dal lunedì al venerdì, per poi concedersi un po’ più di libertà (una volta sola a pranzo o a cena) durante il weekend. Personalmente, la domenica sera non ceno mai:
bevo soltanto una tisana. Un piccolo periodo di digiuno ripulisce ed aiuta ad affrontare la settimana con più energia.
9) Entriamo nel suo quotidiano: come si mangia in casa Valente?
I miei tre figli maschi sono completamente vegetariani per scelta etica. Sono tutti ragazzi sani e sportivi che non hanno mai risentito la privazione di carne o pesce. Io, invece, sono onnivora e mangio molto pesce, uova, legumi e formaggi poveri di lattosio, stando molto attenta alla qualità ed alla provenienza delle materie prime.
10) Una ricetta per una colazione appetitosa e salutista?
La colazione è un pasto importantissimo che deve essere sempre bilanciato tra carboidrati, proteine e grassi. È una scelta un po’ sartoriale… ognuno deve cucirsi addosso la composizione che preferisce che non necessariamente deve essere abbondante. Un esempio? Uno yogurt o del latte vegetale (non di soia né di riso) senza zuccheri con cereali privi di glutine, un po’ di cioccolato fondente e un po’ di frutta oleosa, importante perché contiene proteine e sali minerali. Un frutto fresco a metà mattina
11) E un pranzo?
Anche il pranzo deve essere bilanciato, la raccomandazione è sempre quella di mangiare un’insalata condita con olio e limone, senza aceto né sale, prima del secondo piatto.
Questo permette di “foderare” lo stomaco, induce sazietà, legata anche al tempo che impieghiamo a masticarla, ed aiuta a ridurre la velocità di assorbimento dei carboidrati che eventualmente volessimo assumere poi, prima delle proteine.
12) Decalogo consigli: buone norme di alimentazione.
Si tratta di tornare a valorizzare quello che, nel Medio Evo, era per Hildegard von Bingen il principio della “Subtilitas”, ossia il ritorno all’essenza delle cose.
Pensando a 10 fondamenti o buone norme, le riassumerei cosi:
1) Prediligere un’alimentazione semplice
2) Cucinare in modo elementare e leggero.
3) Mangiare cibi freschi, crudi o cotti, ma conditi al minimo per gustarne i sapori originari
4) Mangiare con moderazione
5) Mangiare lentamente (non mangiare mai in piedi, né camminando)
6) Bere al minimo durante i pasti
7) Idratarsi lontano dai pasti
8) Mangiare ogni giorno frutta e verdura crude (i vegetali sono ricchi di clorofilla che
rappresenta una sferzata di energia per i nostri organi e per il cervello).
9) Distribuire i pasti proteici durante la settimana tra pesce (3 porzioni) uova (4-5 uova), legumi, carne bianca, formaggi stagionati (privi di lattosio), ridurre al minimo le carne rossa, evitare gli insaccati
10) Condurre uno stile di vita sano ed equilibrato, controllando l’alimentazione, favorendo il movimento, curando al massimo il rispetto del ritmo sonno veglia.
Intervista per Mia Magazine alla Dott.ssa Mariarosaria Valente
Di Veronica Balutto