Rosacea, come riconoscerla e curarla
Sei secoli orsono il Ghirlandaio dipinse una tela raffigurante un nonno con il nipote, il dipinto è così realistico che per l’anziano si può fare diagnosi di rosacea. L’uomo ha il naso bitorzoluto e ispessito: presenta infatti il rinofima, un quarto stadio di questa patologia, la rosacea appunto.
Talvolta chiamata con il nome francese di couperose, spesso considerata un “tipo di pelle”con il quale convivere, è in realtà una vera e propria malattia della pelle frequentemente trascurata e non diagnosticata.
L’intenso eritema (rossore) della parte centrale del volto, e talvolta del décolleté che caratterizza la patologia è causa di imbarazzo per le persone che lo presentano. Recenti studi hanno evidenziato come la rosacea possa provocare grave disagio relazionale e sociale nelle persone che ne sono affette.
Se non curata l’evoluzione della patologia può essere cronico recidivante; recentemente è stata redatta una classificazione che riconosce quattro sottotipi evolutivi. La fase iniziale è caratterizzata da flushing, rossore del volto che si manifesta in alcuni momenti, ad esempio dopo i pasti. Con il progredire della patologia l’eritema diventa persistente e possono essere presenti teleangectasie che sono piccoli capillari visibili (seconda fase). Nella terza fase compaiono papulo pustole, simili alle lesioni acneiche, nelle sedi precedentemente interessate dal rossore. La quarta variante evolutiva è caratterizzata dall’ispessimento della cute con un quadro clinico peculiare:il rinofima, che colpisce quasi esclusivamente il sesso maschile e non è comunque l’esito scontato di questa malattia spesso trascurata e non diagnosticata.
La patologia tende a manifestarsi dopo i 30 anni, più frequentemente nel sesso femminile, in fototipi chiari, con una ricorrenza familiare che ha fatto ipotizzare una componente genetica.
L’eziopatogenesi della rosacea è tuttora sconosciuta anche se recentemente è stato rivalutato il ruolo di alcuni componenti della flora microbica cutanea quale il demodex folliculorum. Quello che invece sappiamo con certezza è che lo stile di vita può influenzare in maniera significativa le manifestazioni della patologia, ecco allora alcune regole.
Come indicazioni generali è importante ridurre i fattori che possono determinare il rossore, quindi proteggersi dal sole, evitare creme e cosmetici contenenti alcool e in generale componenti irritanti, evitare di sottoporre la pelle a stress termici con docce troppo calde o saune prolungate. Non applicare steroidi topici. Minimizzare l’esposizione a cibi caldi e speziati, alcool.
Se la vostra pelle si arrossa facilmente, il viso “pizzica “, brucia, il sole è insopportabile, il fondotinta con il quale vi trovavate bene non è più sufficiente a nascondere il rossore del volto, rivolgetevi al vostro specialista dermatologo di fiducia, potrebbe trattarsi di rosacea. In questo caso una diagnosi tempestiva e una terapia mirata personalizzata possono migliorare la qualità di vita. Infatti dalla rosacea non si guarisce ma i farmaci disponibili sono efficaci.
Si tratta di terapie topiche e sistemiche. In base alla gravità del quadro clinico vi può essere consigliata una terapia a base di crema antibiotica e prodotti specifici per la detersione e l’idratazione. Qualora il quadro clinico fosse aggravato dalla presenza di papulo pustole potrà esservi consigliato un trattamento orale, da evitarsi nei mesi estivi in quanto foto sensibilizzante. Inoltre recentemente sono disponibili due nuovi topici. Si tratta di una crema a base di ivermectina dimostratasi efficace nel trattamento della forma papulo pustolosa e di un topico a base di brimovidina in grado di controllare l’eritrosi del volto.
La IPL (luce pulsata) e il laser vascolare sono infine gli “assi nella manica” per ridurre ed eliminare gli inestetismi legati alla rosacea. La IPL è indicata per il trattamento dell’eritrosi (rossore diffuso) e la riduzione della componente papulo pustolosa, due o tre sedute sono sufficienti per raggiungere risultati soddisfacenti . Mentre il laser vascolare è indicato per il trattamento delle teleangectasie.
Se la rosacea tende a peggiorare con il clima più rigido, probabilmente per le escursioni termiche alle quali la cute viene sottoposta, e’ vero anche che proprio durante la stagione fredda abbiamo a disposizione i rimedi più efficaci per questa patologia e quindi possiamo dire ” benvenuto autunno”!
A cura di:
Dott. Sebastian Laspina
Dott.ssa Silvia Codogno