L’iperidrosi è una condizione patologica responsabile della sovrabbondante produzione di sudore in alcuni soggetti.
Pur trattandosi di un processo fondamentale che consente al nostro corpo di regolare la temperatura, in certe persone il sudore prodotto, in modo generalizzato o localizzato, è eccessivo e questo causa forte imbarazzo e impedimento nel sereno svolgimento dei rapporti sociali.
L’iperidrosi può essere una condizione congenita o acquisita in seguito all’insorgere di determinate patologie.
Quando l’entità della disfunzione è moderata è possibile ricorrere alla tossina botulinica che tuttavia non offre risultati permanenti.
In alternativa – e per i casi più importanti – si può ricorrere ad un trattamento chirurgico dell’iperidrosi che consiste nell’asportazione chirurgica di parte delle ghiandole sudoripare o alla chiusura – tramite il posizionamento di apposite clips – del nervo simpatico toracico (per quanto concerne la zona ascellare).
Le aree in cui è maggiormente manifesta la sovrapproduzione di sudore sono le ascelle, le piante di mani e piedi e la testa.
Negli ultimi anni è stata messa a punto una tecnica mini invasiva che consente di intervenire sui gangli (accumuli di cellule nervose) toracici che controllano la sudorazione. Tale procedura è denominata simpaticectomia toracoscopica videoassistita: attraverso una piccola incisione praticata in corrispondenza delle ascelle è infatti possibile introdurre uno strumento che permette al chirurgo di individuare i gangli e di asportarli.
Variabile ma in media si attesta sui 40 minuti.
Viene effettuata un’anestesia generale.
Le complicazioni sono molto rare e di minima entità.
Qualora dovesse essere danneggiato il ganglio stellato (meno dello 0,5% di possibilità) si può incorrere nella cosiddetta sindrome di Horner che comporta l’abbassamento della palpebra superiore.
Più frequente, sebbene comunque attestata su percentuali minime, è invece la sudorazione compensatoria che si verifica in altre parti del corpo nel periodo immediatamente successivo all’intervento e che tende ad attenuarsi gradualmente e in modo autonomo.
La procedura è sconsigliata a chi soffre di gravi insufficienze cardiocircolatorie o polmonari o di malattie della pleura.
I risultati sono soddisfacenti e permanenti.
L’eventuale sudorazione compensatoria è solo in rarissimi casi fonte di fastidio. In genere viene ben sopportata perché di lieve entità rispetto alla condizione curata e, come già ricordato, tende a sparire nel giro di qualche mese.